Gli sospendono la licenza per mancanza di autorizzazioni, poi – di fronte alla necessità di liberare il capannone occupato dai vari materiali – gliene concedono una provvisoria. Ma lui, approfitta dei tre mesi concessi per continuare a lavorare, pensando di liberare la struttura negli ultimi dieci giorni di attività. Di fronte al prosieguo dei lavori, gli revocano la licenza provvisoria. E lui, sentitosi bersaglio, si sfoga: “Era pronto a lavorare a San Marino e a trasferire qui la mia sede italiana, dando lavoro a 15 persone. Ma il Titano non m’ha voluto e ora me ne vado”. La nuova attività diverrà operativa, in un capannone di Poggio Berni, da dopo agosto. La storia intricata è quella di L.C., titolare della Sms, Società materiali e servizi, finita più volte sul giornale, per le polemiche sollevate da chi viveva vicino al capannone di lavorazione del pellet, e per il disagio creato dall’inquinamento creato.
san marino oggi