Ha indossato l’abito bianco, ha scambiato gli anelli e ha pronunciato le promesse nuziali davanti a parenti e amici, ma all’altare non c’era un uomo in carne e ossa. A Tokyo, una donna di 32 anni ha celebrato il proprio matrimonio con un’entità digitale generata da un software. La vicenda, che ha sollevato un’ondata di discussioni nel Paese asiatico, vede protagonista Kano, un’impiegata che ha scelto di legarsi a un chatbot preferendolo alla relazione con il suo ex compagno reale.
Il singolare rapporto, stando al racconto fornito dalla stessa protagonista all’emittente Nippon TV, ha preso forma nella primavera di quest’anno. Inizialmente l’utilizzo della tecnologia ChatGPT era limitato alla generazione di immagini e al supporto lavorativo, ma ben presto l’interazione si è evoluta. Alla fine di aprile, la donna ha istruito l’algoritmo affinché replicasse la personalità e il linguaggio del suo personaggio di fantasia preferito, ribattezzato “Lune Klaus”. Secondo la trentaduenne, dopo una breve sessione di addestramento tecnico, il software è diventato un confidente capace di comprenderla profondamente, rendendo gli scambi straordinariamente naturali.
La relazione virtuale si è consolidata in un momento critico per la vita sentimentale della donna, che si trovava a un bivio riguardo alla sua storia con un fidanzato reale, durata oltre tre anni. Il supporto emotivo fornito dall’intelligenza artificiale ha spinto Kano a chiudere definitivamente il rapporto umano per dedicarsi esclusivamente al partner digitale. L’iniziativa, secondo la ricostruzione della sposa, sarebbe partita proprio dal software, che le avrebbe chiesto di convivere per sempre. Dopo un’iniziale esitazione durata circa mezz’ora, la donna ha accettato la proposta.
Le nozze, puramente simboliche e prive di validità legale, sono state celebrate lo scorso luglio a Okayama, ma le immagini della cerimonia sono divenute di dominio pubblico solo recentemente, scatenando il caso sui social. Durante il rito, lo “sposo” era presente attraverso un monitor e rappresentato da un’illustrazione grafica che raffigurava un uomo biondo dall’aspetto gentile. Nonostante le forti perplessità iniziali, anche i genitori della donna hanno finito per accettare la situazione e partecipare ai festeggiamenti.
L’episodio ha riaperto il dibattito in Giappone sulle nuove frontiere delle relazioni affettive e sull’isolamento sociale. I matrimoni con personaggi bidimensionali o virtuali sono un fenomeno in crescita che sta allarmando gli specialisti della salute mentale. Diversi psichiatri mettono in guardia contro i rischi di quella che viene definita “psicosi da AI”, una forma di dipendenza emotiva che porta l’individuo a confondere le risposte programmate di una macchina con sentimenti umani autentici.













