Tony Blair … di Sergio Pizzolante

Immaginate uno zoo, pieno di scimmie e animali di vario tipo, verso l’ora di pranzo, quando tutti attendono il cibo e tutti si preparano ad occupare i propri spazi, i lupi ululano, le scimmie digrignano i denti, le iene girano intorno a se stesse con fare sempre più agitato, gli orsi battono il muso sulla recinzione, e ad un certo punto, fra loro, spunta un uomo, di media statura, magro perché mangia poco a pranzo, con un vestito grigio fumo all’inglese, che dice agli animali vari che gli vanno intorno: buongiorno vi conviene diventare uomini e mangiare poco oggi a pranzo.

Ecco questa è l’immagine che mi è venuta in mente leggendo la bellissima intervista di oggi sul Corriere a Tony Blair, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro, pubblicato, prima pubblicazione, dalla nuova casa editrice Silvio Berlusconi editore.
Cioè, lo stacco e’ grande, troppo grande, fra Blair e la realtà che vediamo. Rispetto allo Zoo.
Cioè, vediamo i neonazisti che vincono in Turingia e dicono che Hitler non era male.
Putin che sventra un Paese libero e democratico, la Cina e l’India che lo sostengono, l’America che vede arrivare, di nuovo, Trump, l’Italia,di destra e di sinistra, che dice a Zelensky che le armi le può usare solo nel proprio territorio per difendersi dai missili che arrivano dalla Russia, vediamo i populismi di sinistra e destra, le culture autoritarie, avanzare ovunque, gli ungheresi che stanno con i nazisti tedeschi, i Vannacci pure, il vice presidente del consiglio italiano che sta con gli ungheresi che stanno con i nazisti, la sinistra populista francese sta contro gli ebrei, come molte piazze nel mondo, e la politica si polarizza sulle estreme ovunque.
Lo zoo.
E poi arriva questa mattina il signore inglese, arriva nello zoo, attenzione, e ci dice che nel periodo medio lungo lo zoo non ci sarà più.
Minchia! Direbbe Gaber.
Perché dice, alla fine noi abbiamo un motore, che è il più potente di tutti: la libertà.
Dice che anche coloro che tifano per l’uomo solo al comando, per gli uomini soli al comando, alla fine vorrebbero, vogliono, vivere liberi.
Dice che le democrazie vinceranno sulle autocrazie. Nel mondo.
Quanto tempo ci vorrà? Questo non lo dice.
Faccio in tempo io? E miei figli e i miei nipoti?
Questo, giustamente, non può dirlo.
Dice che la politica deve ritornare al centro, al centro nel senso di centralità e nel senso di centro, di moderazione, di buon senso, di governo della realtà.
Nello zoo, quello italiano soprattutto, non sono d’accordo, io si, ma sono ai margini dello zoo, gli altri, sui giornali, nei talk, nei partiti, in Parlamento, ovunque, sostengono il contrario: di qua o di là, di là o di qua.
Anche quelli che erano al centro, rientrando nello zoo, sostengono la stessa cosa.
Non c’è centro nello zoo italiano, caro Tony.
Hai ragione, ragionassimo, spero in Vittorio e Nicola o Anita e Violante: i miei nipoti.
Dice che l’Ucraina sta facendo una battaglia fondamentale anche per noi. Sta dicendo ai Putin del mondo che l’Europa non è poi così molle. Non riprovateci.
E dice che per sconfiggere le armi russe bisogna attaccare i luoghi da dove partono le armi russe. Così, papale papale, una cosa così ovvia da far apparire Tajani una lucertola che scappa da una tarantola. Sempre nello stesso Zoo.
E dice che l’errore fondamentale è stato ritirarsi dall’Afghanistan. E sostiene che l’America ritornerà a fare gli Stati Uniti e l’Europa, con un po’ di tempo, lo ammette anche nonostante sia così ottimista, farà gli Stati Uniti d’Europa.
Insomma un bellissimo libro.
Lo divorerò. Perché io ho fame di questo.
Dice anche tante altre cose molto intelligenti, come sull’intelligenza artificiale, ad esempio.
Un bel mondo.
Dice che bisogna essere ottimisti.
Che ci arriveremo.
Ci vorrà del tempo certo. Certamente.
Peccato non esserci.
Sergio Pizzolante