Vasta operazione delle forze dell’ordine questa mattina a Torino, dove la Polizia di Stato ha posto sotto sequestro l’edificio di Corso Regina Margherita 47, sede storica del centro sociale Askatasuna. Il blitz, scattato alle prime luci dell’alba di oggi, giovedì 18 dicembre, ha portato allo sgombero della struttura occupata dal 1996, considerata una roccaforte dell’area dell’Autonomia. L’intervento si inserisce in un quadro investigativo più ampio, legato agli accertamenti sugli assalti avvenuti recentemente contro la sede del quotidiano La Stampa, le Ogr e gli stabilimenti di Leonardo, episodi verificatisi a margine di manifestazioni pro-Palestina.
L’azione, condotta dagli agenti della Digos con il supporto dei reparti mobili e dei Carabinieri, ha portato all’identificazione di sei attivisti che si trovavano all’interno dello stabile, precisamente al terzo piano. Il ritrovamento di persone in un’area dell’edificio dichiarata inagibile ha avuto ripercussioni amministrative immediate: il Sindaco di Torino ha fatto sapere che tale circostanza costituisce una violazione delle prescrizioni di sicurezza, determinando la decadenza del patto di collaborazione che il Comune aveva stipulato con un comitato di garanti per un progetto sui beni comuni.
Sulla vicenda è intervenuto il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il quale ha sottolineato come l’operazione rappresenti un segnale inequivocabile da parte dello Stato, ribadendo che nel Paese non possono trovare spazio forme di violenza.
Le ripercussioni sul quartiere sono state pesanti fin dalle prime ore della giornata. Un ingente dispiegamento di uomini e mezzi ha blindato l’area, con la chiusura al traffico di un tratto di Corso Regina Margherita e la deviazione delle linee di trasporto pubblico. La situazione ha creato forti disagi anche per le famiglie della zona: per motivi di ordine pubblico è stata disposta la chiusura del nido Giardino delle Fiabe, della scuola materna Rodari e della elementare Fontana. Circa 500 bambini sono rimasti a casa, suscitando le proteste dei genitori, alcuni dei quali hanno lamentato con amarezza l’annullamento delle feste di Natale scolastiche programmate proprio in questi giorni.
Intanto, la tensione resta alta. Mentre un gruppo di militanti e simpatizzanti si è radunato nelle vicinanze del palazzo presidiato, tenuto a distanza dai cordoni di sicurezza, gli attivisti hanno lanciato un appello sui canali social convocando una manifestazione di protesta proprio davanti all’edificio per le ore 18 di oggi.












