Una madre e una figlia sono state arrestate nei giorni scorsi, dopo aver tentato di uscire dall’Esselunga con un carrello pieno di generi alimentari del valore di oltre 250 euro, approfittando della confusione del fine settimana. Prosciutto, bresaola e olio erano stati raccolti senza pagarli, ma le due donne, di 75 e 35 anni, hanno subito dichiarato di aver agito a causa di gravi difficoltà economiche, vivendo in una roulotte in periferia.
Durante l’udienza, la figlia ha spiegato che da anni soffre di depressione dopo la perdita prematura del padre, mentre la madre ha raccontato di dover far fronte con soli 700 euro di pensione alle spese quotidiane e alle bollette. La giudice Rosanna La Rosa ha ritenuto l’arresto legittimo, ma non ha disposto alcuna misura cautelare: la richiesta del pm Valerio Longi era stata limitata all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
La refurtiva è stata restituita, ad eccezione di 22 euro relativi a una confezione di prosciutto danneggiata. Prima di concludere l’udienza, la giudice ha rivolto alle due donne un monito chiaro: “Mi raccomando, non fatelo più”. Madre e figlia hanno assicurato di aver compreso l’avvertimento e di non ripetere l’episodio.
L’episodio, che ha suscitato attenzione per le condizioni di disagio delle protagoniste, evidenzia il delicato equilibrio tra giustizia e tutela delle persone in difficoltà economiche, offrendo un monito sociale sulle conseguenze della povertà e della fragilità familiare.