Torna dalla moschea accompagnata solo da amiche, il marito la prende a bastonate

moscL’odissea di Amina, marocchina di 30 anni: soccorsa dalla polizia

Amina, marocchina, ha 30 anni, tre figli e un marito violento che le impedisce di studiare l’italiano, lavorare o anche solo tornare dalla moschea in compagnia di alcune amiche. E’ quello che è successo qualche settimana fa. Amina è rientrata dalla preghiera del venerdì senza essere accompagnata, come faceva sempre, dal figlio di 15 anni, è invece in compagnia di alcune amiche. Il marito se ne accorge e la mattina successiva sveglia la donna a suon di bastonate. Lei,terrorizzata, chiama la polizia. Gli agenti la accompagnano al pronto soccorso dove i medici le curano le ferite. Poi inizia il suo racconto di soprusi e maltrattamenti che durano da anni.
Aveva già denunciato il marito una volta e la sua cartella clinica conta ogni tipo di trauma ed escoriazioni, alla testa, all’arcata orbitale, alle braccia. Quando si era decisa ad andare via di casa aveva trovato protezione in una comunità insieme ai suoi bambini ma dopo qualche giorno lui era tornato: “Sono cambiato, potrai studiare italiano”, le aveva detto. Amina gli aveva creduto ed era tornata ritirando la querela. Le lezioni però sono durate pochissimo, dopo qualche tempo, infatti, il marito l’ha
costretta a ritirarsi da scuola, le ha strappato libri e quaderni, arrivando a nascondere i documenti dei bambini per impedirle di scappare ancora. Ogni volta che lei chiedeva di poter iniziare a lavorare la risposta arrivava sotto forma di calci e pugni. Ora la donna e i suoi figli sono ospiti dell’Associazione rete Daphne che dal 2008 ha accolto e sostenuto 1450 persone, vittime di violenza. Il marito è stato arrestato dagli agenti del commissariato Barriera di Milano

La Repubblica.it