Tragedia inarrestabile a Khartoum (l’editoriale di David Oddone)

Un buio inquietante avvolge Khartoum, la capitale del Sudan. In questo scenario drammatico, Medici Senza Frontiere, l’organizzazione umanitaria che per decenni ha portato soccorso ai bisognosi, è costretta a compiere un atto estremo. La decisione di sospendere ogni attività chirurgica al Bashair Teaching Hospital è un grido di disperazione in un contesto segnato da restrizioni insormontabili e da un’urgente necessità di aiuto.

Il cuore della tragedia risiede nel blocco totale delle forniture mediche, vitali per garantire il proseguimento delle operazioni chirurgiche. Un cargo, ormai fermo da un mese nella città di Wad Madani, trasporta il prezioso carico che potrebbe salvare vite umane. Eppure, le autorità militari sudanesi mantengono un’inamovibile posizione, impedendo ogni movimento.

Il Bashair Teaching Hospital, per mesi, ha rappresentato l’ancora di salvezza per migliaia di cittadini. Oltre 5.000 pazienti sono stati accolti nel suo pronto soccorso, mentre oltre 3.000 interventi chirurgici hanno ridato speranza a coloro in cerca di cure urgenti.

Tuttavia, il destino crudele si abbatte anche sul Turkish Hospital a Khartoum, stretto nella morsa dello stesso blocco. L’esaurimento delle scorte è una minaccia incombente, finiranno in due settimane.

Il silenzio pervade “The Black Belt”, il distretto sudanese di Hai Mayo a Khartoum, dove soffrono coloro che hanno conosciuto solo la fuga e la privazione. Qui, l’organizzazione continua a sostenere cure materno-infantili e attività ambulatoriali, ma l’angoscia si fa strada mentre il futuro rimane incerto.

Le restrizioni ai movimenti del personale medico, il rifiuto dei visti, i ritardi nella consegna di forniture vitali e il divieto di importare attrezzature chirurgiche sono solo un assaggio amaro di quanto il Sudan meridionale debba sopportare.

Medici Senza Frontiere, presente in Sudan dal 1979, è una delle poche luci rimaste in una città avvolta dall’oscurità. La sua determinazione ad affrontare ostacoli inimmaginabili inizia a mostrare crepe, ma la fiducia deve persistere.

Khartoum è un teatro di battaglia, con le forze militari (RSF) che controllano la città e il governo che impedisce l’arrivo di aiuti vitali. Nonostante gli appelli incessanti, la sofferenza continua a dilagare.

La tragedia umanitaria è un richiamo urgente all’azione. Dobbiamo dare voce alla solidarietà internazionale affinché si possa scalfire l’ostinazione delle autorità.

Medici Senza Frontiere, il cui nome stesso evoca speranza e assistenza, non può combattere da sola questa battaglia. È il momento per il mondo di reagire, perché in uno scenario talmente spaventoso, il silenzio non è un’opzione.

In una situazione in cui ogni momento conta, serve una risposta urgente e decisa.

 

David Oddone

(La Serenissima)