“Trasparenza sui fondi alle Ong”. Ma l’Europarlamento dice “no”

Le Ong no. Non dovranno sottostare alla normativa antiriciclaggio sul denaro sporco come altri soggetti in Ue. Bruxelles, infatti, pochi minuti fa ha bocciato un emendamento presentato dal gruppo Identità e Democrazia “sulla trasparenza dei fondi alle Organizzazioni non governative”. “Sono basita dall’atteggiamento del Parlamento Europeo”, attacca Simona Baldassarre, europarlamentare della Lega. “Si è reso complice di un vergognoso business legato al loro finanziamento e alle loro spese”.

All’Europarlamento oggi si è discussa la proposta di risoluzione per la Prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Un tema scottante, anche in Italia. Il gruppo ID lo scorso 6 luglio aveva depositato un emendamento (il numero 14) al testo per invitare “la Commissione a includere le organizzazioni non governative (Ong) nel novero dei soggetti obbligati a norma della direttiva antiriciclaggio, al fine di esaminare attentamente il loro finanziamento e le loro spese, nonche? ad adottare misure avanzate in materia di trasparenza”. La proposta, però, è stato bocciata dagli eurodeputati con 150 voti favorevoli, 530 contrari e 17 astenuti.

“Sia chiaro – precisa Baldassare – l’intento non era di danneggiare quelle Ong che perseguono fini veramente nobili e non avrebbero problemi a dichiarare i loro finanziamenti e i loro finanziatori, ma quello di poter smascherare tutte le organizzazioni che ricevono soldi da Soros e altri poteri forti per interessi poco chiari”. A incuriosire, però, anche sul piano della politica interna italiana, sono le posizioni assunte dai partiti della maggioranza giallorossa sul tema. “I 5 Stelle si sono astenuti e il Pd ha votato contro”, spiega l’eurodeputata leghista. Stupisce che i grillini non abbiano preso una posizione simile a quella leghista, visto che a definire le Ong “taxi del mare” fu proprio il ministro Luigi Di Maio. “Che alcune Ong di scafisti nel Mediterraneo ricevessero finanziamenti poco limpidi è cosa nota – conclude Baldassare – ma che le sinistre collaborino con loro per insabbiare i nomi di chi le finanzia è vergognoso!”.


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