Continua la violenza in Palestina e in Israele, tre i tentativi di accoltellamento in poche ore, tra Gerusalemme e Jenin. Un palestinese è stato ucciso dopo che aveva tentato di accoltellare una guardia privata israeliana nel nord della Cisgiordania. La polizia ha riferito che l’aggressore si è avvicinato con un coltello al posto di blocco di Jalama, all’ingresso settentrionale di Jenin, e ha tentato di colpire una guardia che lavora per una compagnia di sicurezza privata. I militari presenti sul posto sono subito intervenuti e hanno ucciso l’aggressore che avrebbe 15 anni, secondo fonti palestinesi che peraltro negano che fosse armato. Nessun israeliano è rimasto ferito. In precedenza erano stati denunciati altri due tentativi di accoltellamento: uno nei pressi di Nablus, in Cisgiordania, dove un colono ha riferito di essere stato attaccato ma senza riportare lesioni. L’altro nella Città vecchia di Gerusalemme: un israeliano ha consegnato alla polizia il coltello con cui un arabo armato avrebbe tentato di colpirlo. L’uomo ha raccontato di essere riuscito a respingere l’aggressore che poi è fuggito verso
la porta di Damasco. La polizia ha poi avviato ricerche nella zona per trovare l’autore dell’attacco. Con quello morto di Jenin salgono a due i palestinesi morti nelle ultime 24 ore: venerdì sera era deceduto un ventenne ricoverato in ospedale a Gaza dopo esser stato colpito in testa da un proiettile. In totale, dall’inizio della “rivolta dei coltelli” sono morti 54 palestini, nove israeliani, un eritreo e un palestinese con la cittadinanza israeliana.
TGCOM