Tribuna. Con le consulenze che hanno scatenato l’ira dei geologi mossi i primi passi verso la possibile realizzazione della diga

Una diga da un milione di metri cubi. Questo l’invaso ipotizzato dalla Beta studio di Padova nel piano idrico commissionatogli dall’Aass. Per il quale, spiega il direttore Emanuele Valli, sono stati spesi circa 150mila euro.

Il progetto sembra piacere all’Azienda, che ha affidato alla società veneta la realizzazione dello studio di fattibilità. Mentre allo studio Antao sono state assegnate sia la valutazione di impatto ambientale che la relazione geologica necessarie. Le stesse che hanno fatto montare su tutte le furie i geologi esclusi dall’affare che ora il segretario di Stato con delega ai rapporti con l’Aass, Fabio Berardi, chiede di ‘imporre’ allo studio Antao.

I vecchi studi.
La diga sul Rio San Marino era già stata prevista nel 1972 da Tino Lipparini, che aveva depositato alla segreteria Esteri un relazione di 90 pagine a riguardo. Oltre 30 anni più tardi è stata la volta dell’Università di San Marino, che ha affidato i lavori all’ingegner Giuseppe Spilotro e al geologo Fabio Pedini. Anche i due, nelle conclusioni del “Progetto per il miglioramento dell’approvvigionamento idrico nella Repubblica di San Marino”, indicano la realizzazione della diga come rimedio alle possibili carenze d’acqua del Titano. Serve però la relazione dello studio Beta a muovere qualcosa di concreto. La società mette in guardia la Repubblica sottolineando che “l’unico intervento in gradi di risolvere una qualsiasi delle possibili condizioni future” è l’invaso da “un milione di metri cubi di volume”. E così, a quasi 40 anni dalla prima proposta, si è mosso qualche passo in questa direzione.

Dubbi rigettati.
Fra gli addetti ai lavori c’è chi mette in dubbio la necessità dei numerosi studi sulla situazione idrica del Titano. Un’ipotesi esclusa sia da Marco Podeschi, presidente dell’Azienda quando lo studio Beta venne chiamato ad analizzare il Titano, che da Valli. Che sottolineano la maggior portata dell’analisi effettuata dalla società veneta, “non paragonabile” agli studi precedenti.

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