Tribuna: l’amico politico di certa stampa sammarinese

La commissione di Vigilanza ha deciso, tutti i giornali tranne uno, a San Marino dovrebbero chiudere perchè nei loro bilanci si riscontrano irregolarità. La pesante decisione è stata assunta ieri pomeriggio dai sette membri della commissione presieduta da Marina Freschi. La mannaia della censura cala pesantemente sull’editoria sammarinese e salva, ovviamente, l’unico giornale accondiscendente. La notizia non giunge inaspettata infatti già il Nuovo Partito Socialista, col suo “Avanti San Marino” l’aveva anticipata circa due settimane fa, sapendo esattamente cosa la commissione avrebbe deciso. La Segreteria di Stato (un organo politico) aveva riscontrato irregolarità nella presentazione degli allegati al bilancio di Tribuna. Guarda caso proprio Tribuna, il quotidiano che denuncia il fenomeno del lavoro nero, delle infiltrazioni malavitose, degli scandali edilizi, della perdita di sovranità dello Stato, ecc, probabilmente non sta molto simpatico nelle alte sfere. Il riscontro più evidente di come la commissione abbia agito, lo si poteva comunque già leggere nella campagna che da molto tempo viene fatta, proprio dall’unico giornale a cui la commissione stessa ha lasciato ieri pomeriggio il diritto di parola. Il caso sarebbe da ricondurre a presunti illeciti amministrativi nei rapporti delle testate con i loro giornalisti. Quel giornale negli anni passati non ha mai presentato domanda per accedere alle provvidenze per l’editoria, d’altra parte per farlo è obbligatorio presentare il bilancio e dichiarare chi sono i soci della testata. Noi di Tribuna lo abbiamo invece sempre fatto perchè sapere che il tuo Stato riconosce con una legge la tua funzione, è di conforto per chi lavora in un ambito difficile e che certo non consente di scialacquare risorse e anche se il contributo per l’editoria, da qualche anno è stato dimezzato rispetto a quello che prevede la legge, un bicchiere d’acqua è utile quando le risorse sono scarse. Ebbene quest’anno per la prima volta viene presentata la domanda da parte del giornale che verrà lautamente premiato anche perchè, coincidenza vuole che il capitolo di spesa è stato quasi raddoppiato. Ma tutto questo non sarebbe ancora nulla se non fosse che proprio ieri mattina abbiamo potuto leggere sull’unico giornale a cui è stato riconosciuto diritto di parola, che la commissione di Vigilanza si sarebbe riunita nel pomeriggio (e questo lo sapevamo tutti), ma la cosa straordinaria è che quel giornale sapeva anche come sarebbe andata a finire la riunione e cioè che alle testate concorrenti sarrebbero state contestate ben 15 infrazioni nei rapporti di lavoro. Capperi che approfondimento. Peccato che quei dati erano a conoscenza solo di chi non avrebbe potuto comunicarli, di qualcuno della commissione forse (non di tutti), e di chi ha istruito le pratiche nella Segreteria di Stato. Due più due fa quattro. E la commissione boccia tutte le domande delle testate concorrenti perchè sono stati rilevati vizi anche per soli 500 euro, comminando di fatto una sanzione pesante in termini economici (circa 7/8 mila euro a giornale), ma pesantissima in termini etici e morali, disconoscendo la liceità delle testate a svolgere il proprio lavoro e ovviamendo favorendo l’unica testata ‘protetta’ che così potrà attingere a piene mani dal fondo raddoppiato e non dividere con tutti, come invece è sempre avvenuto negli anni passati. Del resto che dire, noi alla commissione di Vigilanza non siamo certo simpatici, tanto che ci deve ancora delle scuse per il caso delle infiltrazioni malavitose a San Marino (la cosca degli Alvaro). Noi denunciammo il caso nell’aprile 2009, ma sulla base di un’indagine fatta presso un’unica fonte proprio dal giornale che oggi (come mai?) viene premiato, la commissione si permise di inviarci una nota di biasimo. Ebbene quando la notizia, dopo qualche mese, si rivelò più che vera, abbiamo scritto alla commissione affinchè facesse ammenda dell’errore commesso. Le scuse non sono mai arrivate, è arrivata invece ieri questa censura degna di una dittatura latente. Tribuna (che ha sempre pubblicato il proprio bilancio sulle sue pagine) non teme il controllo neppure di una virgola sui dati presentati. Oggi vi riproponiamo pubblicandolo a pagina 6, il bilancio che la commissione di Vigilanza ci contesta, perchè il giornale loro amico non lo ha mai fatto? (La redazione)