Bologna, 4 giugno 2009 – E’ stato trovato morto a Monte Busca, frazione del comune di Tredozio, sull’Alto Appennino forlivese, Silvano Azzolini, l’ex consulente finanziario rapito da incappucciati lunedi’ mattina a Villanova di Castenaso, alle porte di Bologna. Il cadavere era sotto terra coperto da un telo.
Le ricerche dei carabinieri, coadiuvati dai vigili del fuoco, sono durate alcune ore. Il corpo dell’Azzolini era sotterrato e ricoperto da un telo e sul viso aveva segni di rigonfiamento. E’ cominciato l’esame del medico legale, anche per capire la causa della morte, dato che Azzolini era gravemente sofferente di cuore e per il diabete
A quanto si e’ appreso sono state fermate due persone, di nazionalità italiana, dalle quali sarebbero venute le indicazioni per il ritrovamento del corpo. Dovranno rispondere di sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravato dall’omicidio volontario. Si stanno cercando alcuni stranieri che avrebbero partecipato in maniera attiva al rapimento, come riferisce il procuratore di Bologna Massimiliano Serpi che guida il pool investigativo.
Secondo una prima ricostruzione della Dda di Bologna, che coordina le indagini in collaborazione con i Ros dei carabinieri, l’uccisione dell’ex agente di borsa è stata, appunto un atto volontario e non una conseguenza non voluta.
L’Azzolini potrebbe essere stato ucciso il giorno stesso del sequestro, ma informazioni più certe risulteranno dalle verifiche del medico legale. La svolta delle indagini è stata il ritrovamento del furgone bianco sul quale l’Azzolini era stato caricato a forza.
Uno dei fermati e’ il proprietario del furgone bianco usato per il rapimento, l’altro ha fornito le indicazioni per il ritrovamento del cadavere sull’Appennino forlivese. Azzolini sarebbe stato ucciso lunedi’, il giorno stesso del suo sequestro avvenuto davanti allo studio tecnico per cui lavorava, ma non si conosce la modalita’. Gli inquirenti hanno spiegato che l’ipotesi di accusa su cui stanno lavorando e’ di omicidio volontario. Dalle indagini pare confermata l’ipotesi di un sequestro per estorcere denaro direttamente alla vittima. Decisive per la svolta delle indagini sono state le riprese di alcune telecamere che hanno permesso il ritrovamento del furgone.