Il fatto è avvenuto due anni fa: ieri il processo di fronte al giudice Roberto Battaglino che ha chiuso il caso per insufficienza di prove, a carico del marocchino, in quanto avendo usato dei programmi crittografati non si è potuti risalire a chi effettivamente ha inviato la prima mail con la quale si chiedevano i dati bancari.
Un italiano, vittima che però nel procedimento penale non si è costituito parte civile perché della truffa è stato risarcito dalla banca sammarinese, riceve un’email che pareva inviata dalla sua banca on line. Nella mail, la presunta banca gli chiede un aggiornamento dei suoi dati per un censimento, e lui li da. Da qui parte un bonifico di 10.000 euro destinatario il conto corrente del marocchino.