Dopo dodici giorni di escalation militare tra Israele e Iran, il conflitto sembra aver trovato una tregua. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che un cessate il fuoco completo e totale è ora in vigore tra le due potenze, definendo la giornata “un grande giorno per l’America e per il Medio Oriente”.
Secondo quanto dichiarato da Trump su Truth Social, “Israele e Iran hanno concordato un cessate il fuoco di 12 ore, che sarà seguito da una tregua illimitata, se tutto andrà secondo i piani”. Trump ha spiegato: “Ufficialmente, l’Iran inizierà il cessate il fuoco tra sei ore e, alla dodicesima ora, lo inizierà Israele. Alla ventiquattresima ora, sarà salutata la fine della guerra dei dodici giorni”. Il presidente ha poi concluso il suo lungo post affermando: “Dio benedica Israele, Dio benedica l’Iran, Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica gli Usa e Dio benedica il mondo!”.
L’annuncio è stato accolto positivamente anche da Israele, che ha confermato di aver accettato la proposta americana. Il governo israeliano ha dichiarato di aver raggiunto tutti gli obiettivi dell’operazione “Leone nascente”, affermando di aver rimosso “una doppia minaccia esistenziale immediata: nucleare e balistica”. Tel Aviv ha inoltre ringraziato gli Stati Uniti per il “sostegno alla difesa e la partecipazione alla rimozione della minaccia nucleare iraniana”, avvertendo che risponderà con forza a qualsiasi violazione della tregua.
Anche dall’Iran sono arrivati segnali di apertura. L’agenzia di stampa Fars, vicina al governo di Teheran, ha riportato che il cessate il fuoco è entrato in vigore alle 7:30 ora locale (le 6 in Italia). Un funzionario iraniano ha confermato alla Reuters l’accettazione della tregua. Tuttavia, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha precisato: “Non esiste alcun accordo formale. Se Israele cesserà la sua aggressione, noi non abbiamo intenzione di proseguire con la risposta”.
Nonostante gli annunci ufficiali, nelle ore precedenti all’attivazione del cessate il fuoco sono continuati gli attacchi e gli allarmi. In Israele, missili iraniani hanno colpito Beer Sheva, causando quattro morti e numerosi feriti. Sirene d’allarme sono risuonate a Tel Aviv, Gerusalemme, nel nord e sud del Paese, e anche in Cisgiordania. Nel sud del Libano, presso la base italiana dell’UNIFIL a Shama, sono scattati allarmi per possibili lanci missilistici, costringendo i militari italiani a indossare i dispositivi di protezione.
Anche in Iran, nella notte, si sono udite potenti esplosioni a Teheran, mentre fonti ufficiali iraniane hanno denunciato un attacco israeliano nella provincia di Gilan, nel nord del Paese, che avrebbe causato nove morti e la distruzione di quattro abitazioni.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha lodato l’accordo raggiunto: “Donald Trump ha realizzato ciò che nessun altro presidente nella storia avrebbe mai potuto immaginare: l’annientamento del programma nucleare del regime iraniano e un cessate il fuoco senza precedenti tra Israele e Iran”.
Il conflitto tra Israele e Iran, durato dodici giorni, ha minacciato la stabilità dell’intero Medio Oriente. Trump ha definito la tregua raggiunta un successo storico: “È una guerra che avrebbe potuto durare anni e distruggere l’intero Medio Oriente, ma non l’ha fatto e non lo farà mai”.