La giornata si è aperta a Washington con un intervento destinato a far discutere: il presidente americano ha rivendicato in modo plateale la linea dura sui dazi, sostenendo che i Paesi colpiti dalle misure imposte dagli Stati Uniti stiano cercando ogni modo per contrattare. Un’espressione colorita, riferita a questi governi come intenzionati a “baciare il deretano” dell’inquilino della Casa Bianca, ha provocato reazioni immediate a livello internazionale.
La replica cinese: fermezza e risorse per una “guerra dei dazi”
Nelle stesse ore, Pechino ha risposto senza esitazioni, facendo sapere di disporre di una volontà incrollabile e di mezzi più che sufficienti per contrastare ogni ulteriore inasprimento delle misure restrittive decise da Washington. Il ministero del Commercio cinese ha rimarcato come siano già entrati in vigore i dazi statunitensi al 104% sui prodotti made in China, ammonendo che, in caso di ulteriori escalation, la Repubblica Popolare sarebbe pronta a rispondere con altrettanta determinazione.
Misure incisive per difendere il proprio sviluppo
Pechino ha anche annunciato l’adozione di ogni provvedimento necessario per tutelare la propria crescita economica. Un portavoce del ministero degli Esteri ha definito “assolutamente inviolabile” il diritto della Cina a perseguire i propri interessi e ha anticipato azioni concrete in difesa della sovranità, della sicurezza nazionale e dello sviluppo del Paese.
L’apertura al dialogo “alla pari”
Nonostante la fermezza nelle dichiarazioni, la Cina ha fatto sapere di essere disposta a sedersi al tavolo delle trattative, purché si instauri un confronto basato sul rispetto reciproco e sull’uguaglianza. In un Libro Bianco diffuso a Pechino, si ribadisce come l’unico modo per risolvere le controversie commerciali sia un dialogo che punti al beneficio di entrambe le parti, senza fare ricorso a dazi o imposizioni unilaterali. Secondo il documento, la piena collaborazione bilaterale può portare vantaggi a tutti, mentre il protezionismo danneggia l’economia mondiale.
La giornata di tensione fra Washington e Pechino mostra quanto la contesa sui dazi e le politiche protezionistiche resti un tema scottante per l’equilibrio geopolitico ed economico globale. Da un lato, gli Stati Uniti rivendicano la necessità di tutelare la propria industria; dall’altro, la Cina sottolinea il valore di una cooperazione vantaggiosa e promette di rispondere con fermezza a ogni eventuale passo in avanti delle tariffe doganali americane. Le prossime mosse diplomatiche e commerciali saranno fondamentali per capire se le parti troveranno un’intesa o se la frattura continuerà ad allargarsi.