Almeno 151 persone sono morte nel crollo della miniera di carbone di Soma, nella Turchia nord-occidentale, in seguito a un’esplosione. Lo ha affermato il ministro dell’Energia, Taner Yildiz. Secondo il sindaco di Manisa, Caner Ergun, ci sarebbero anche 75 feriti. La notizia è stata riportata dal quotidiano turco Hurryiet nella sua versione on-line. Circa duecento uomini sono riusciti a fuggire.
Foto Afp
Le morti sono state causate da soffocamento o da gravi ustioni. Secondo quanto confermato dal ministro, erano 787 le persone che lavoravano all’interno della miniera al momento dell’esplosione. Di questi, gli evacuati sarebbero 363. “Il tempo non gioca a nostro favore”, ha detto Yildiz.
Le immagini trasmesse dalle televisioni turche continuano a mostrare i soccorritori uscire dalla miniera trasportano barelle, soprattutto con feriti con sul volto maschere a ossigeno, ma anche corpi senza vita, avvolti in coperte. Fra la folla dei familiari in attesa molti i volti coperti di lacrime.
Una strage annunciata? – La sicurezza nelle miniere di carbone turche è da tempo al centro di polemiche. Nel novembre scorso 300 minatori si erano rinchiusi in fondo alla miniera di Zanguldak, nella regione del Mar Nero, per protestare contro le insufficienti misure di sicurezza dell’impianto.