Turchia, il partito di Erdogan ripropone il matrimonio riparatore. Proteste: “Così ci saranno spose bambine”

Già nel 2016 il movimento politico del presidente aveva avanzato una proposta analoga, che non fu approvata. Per la maggioranza di governo la legge servirebbe soprattutto a sanare situazioni di fatto che riguardano zone rurali del Paese, in cui non sono rari i casi di “spose bambine”

Il partito di Erdogan ci riprova. L’Akp vuole reintrodurre il matrimonio riparatore, che alla fine del 2016 fu affossato da un’ondata di proteste di piazza e dalla forte indignazione internazionale. Inserita in un ampio pacchetto di riforma del sistema giudiziario, la norma preparata dal partito del presidente assicura un salvacondotto ai responsabili di violenze sessuali contro le donne in caso di successive nozze. Unico requisito: la differenza d’età fra gli sposi deve essere inferiore a dieci anni. Una sorta di amnistia, che per la maggioranza di governo ad Ankara serve soprattutto a sanare situazioni di fatto che riguardano zone rurali del Paese, in cui non sono rari i casi di “spose bambine“. Le nozze con i minori sono vietate e quando una ragazza resta incinta si configura il reato di violenza sessuale. Le proteste sono state immediate. Il Fatto Quotidiano