
(ANSA) – BOLOGNA, 11 FEB – È stata una delle figure simbolo
del turismo riminese gestendo il suo ‘Embassy’, uno dei locali
storici della città romagnola per quarant’anni – dal 1968 al
2008 – accogliendo, di sera in sera, i protagonisti del bel
mondo e dello spettacolo da Fred Buscaglione a Mina, da Gianni
Morandi a Mike Bongiorno senza dimenticare Federico Fellini.
Rimini saluta Elio Tosi, morto oggi a 90 anni dopo un ricovero
per un malore, una delle icone dell’accoglienza romagnole
insignito, nel 2108, del ‘Sigismondo d’Oro’, la massima
onorificenza cittadina.
Nato nel 1930, barman e cameriere al ‘Dancing Savioli’,
celebre locale di Riccione, a metà degli anni Cinquanta divenne
il responsabile del bar, della ristorazione e dei concerti
all’aperto dell’Embassy, in zona Marina Centro poi per quattro
anni, dal 1964 al 1968, si occupò della gestione del bar della
discoteca ‘Paradiso’, locale noto anche a livello internazionale
per fare ritorno all’Embassy, che trasformò in un ristorante. Lì
Tosi e la moglie Rita hanno dato vita alla piadina sottile, ora
detta ‘alla riminese’ e hanno accolto celebrità del mondo della
canzone e dello spettacolo, compreso il Maestro del Cinema,
Fellini cui Tosi portava i passatelli in brodo sul letto
d’ospedale a pochi mesi dalla morte.
“Confesso di avere provato un doloroso smarrimento alla
notizia della scomparsa di Elio Tosi – osserva il sindaco di
Rimini, Andrea Gnassi in una nota – ì difficile trovare le
parole per ricordare un amico, un galantuomo, il protagonista di
una Storia lunga quasi un secolo in cui la leggenda di Rimini si
è intrecciata a milioni di storie individuali, nessuna uguale
all’altra”. (ANSA).
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