Raggiunti quando la gara sembrava ormai saldamente nelle mani del Tuttocuoio. Certo, subire il pareggio a sette minuti dal termine non è come prendere l’1-1 nel recupero. Ma il gol di Varone al 38′ della ripresa sa comunque di beffa per la formazione di Massimiliano Alvini, passata in vantaggio al 31′ del primo tempo con un guizzo di Gioè, in mezzo ai due uomini di difesa di Fabrizio Tazzioli, l’allenatore di Barga che, dopo aver girato mezza Toscana, è ripartito pochi giorni fa da San Marino. Una delusione che il tecnico neroverde non ha nascosto. «Gli avversari meritavano il pari, ma abbiamo subìto il gol quando ormai avevamo la gara in pugno – ha spiegato nel dopo gara –. Ed è questo il rammarico più grande in una partita che abbiamo dovuto affrontare con numerose assenze, giocando comunque molto bene».
Cambio di mentalità. Uno dei giocatori indisponibili era nientemeno che capitan Corrado Colombo, l’attaccante esperto e scaltro, quello che finora ha fatto la differenza dando anche una grossa mano tatticamente ai compagni. La sua presenza in campo, infatti, permette a retroguardia e mediana di cercarlo con lanci lunghi quando il pressing avversario diventa pericoloso. A quel punto, lui tiene palla e fa salire esterni e centrocampisti. Ma a San Marino tutto questo era impossibile già in partenza. Così la prima chiave tattica preparata da Alvini è stata quella di far tenere ai suoi la palla a terra il più possibile. Ottenendo una risposta molto positiva. Colombo è stato rimpiazzato da Civilleri che ha fatto sia da spalla in attacco a Gioè, sia da raccordo con la mediana in cui Balde ha sostituito Konate (rientrato dalle vacanze in Africa solo domenica) svolgendo il ruolo di vertice basso del centrocampo, liberando la qualità di Gargiulo ed esaltando il dinamismo di Deiola. Se si considera il solito (alto) rendimento di Colombini, Falivena e Ingrosso in difesa e di Pacini e Zanchi sulle fasce, si ottiene un primo tempo di ottimo livello, in cui il San Marino ha prodotto davvero poco (salvo un retropassaggio di Ingrosso che stava per favorire Sensi) e il Tuttocuoio ha gestito l’incontro con una ragnatela di passaggi, sfruttando poi la chance capitata a Gioè.
Approccio sbagliato. Al riposo con un vantaggio nel tabellino e mentale, il Tuttocuoio è stato però sorpreso dalla vivacità con cui gli uomini di Tazzioli sono scesi in campo nella ripresa. Il cambio di modulo del San Marino (dal 4-2-3-1 al 4-4-2, col neo acquisto del Mozambico, ma ex Ascoli, Bangal a fianco di La Mantia) ha messo in difficoltà i pontaegolesi che hanno rischiato non poco in più di una circostanza nel primo quarto d’ora. Prima Bangal ha sparato di poco fuori dopo un’imbucata di Sensi, poi La Mantia ha sprecato l’occasione più ghiotta colpendo l’esterno della rete e successivamente mancando il bersaglio al termine di un veloce contropiede. Dopo quell’ultimo errore i padroni di casa hanno dato l’impressione di aver esaurito le cartucce sanmarinesi, anche perché i numerosi cambi dei due allenatori hanno di fatto obbligato le squadre a riassestarsi, facendo calare il ritmo. Alvini ha scelto il giovanissimo Gelli (classe 1996), Tempesti e Konate, puntellando 20 minuti di rinnovato controllo del match. Ma quando i segnali dal campo sembravano indicare un felice ritorno a casa per i ragazzi del Tuttocuoio, è arrivata l’incornata in anticipo su Falivena di Varone, buttato nella mischia da Tazzioli, oltre a Bangoura. «Credo che chi è entrato ha fatto il suo dovere – sottolinea il tecnico neroverde –. Il loro pareggio è stato un episodio. Se lo avessimo subìto all’inizio della ripresa, quando stavamo giocando male, lo avrei accettato di più. Ma non quando stavamo di nuovo controllando la partita ed eravamo convinti di poter vincere a San Marino».