U.F.O. (Unidentified Flying Object) A Cura di Augusto Casali. “1883: nel cielo di Zacatecas”

U.F.O. (Unidentified Flying Object)

A Cura di Augusto Casali.

“1883: nel cielo di Zacatecas”

(Di Mino Pecorelli – Rivista UFO – Maggio 2004)

Foto 1 (GrulloGrilli.it)

“1883, centinaia di oggetti volanti furono visti da josè Bonilla, Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Zacatecas, Messico. Vennero fotografati e le foto esistono ancora. Non tutti avevano la forma di disco. Alcuni somigliavano ad una stella a cinque punte, altri erano a forma di sigaro. Il fenomeno si verificò il 12 agosto e si ripetè il giorno successivo.

L’Osservatorio era situato a 2.505 metri dal livello dal mare. L’atmosfera era limpidissima. Bonilla stava osservando al telescopio il fenomeno di una eruzione solare, quando vide un minuscolo corpo luminoso passare veloce davanti al sole. Caricò il telescopio di lastre fotografiche e chiamò i suoi assistenti. 

Scrisse poi, nella sua relazione: “Non mi ero ancora ripreso dallo stupore, quando il fenomeno si ripetè. E con tale frequenza che, nello spazio di due ore, contai 283 corpi che passarono davanti al sole. Ma poi, poco a poco, le nubi resero l’osservazione meno precisa. Fui costretto a desistere fino a che il sole non superò il meridiano e anche allora potei riprenderla per meno di 40 minuti. I corpi si muovevano velocissimi da occidente a oriente, con una leggera inclinazione rispetto al Nord-Sud del disco solare. Sembravano composti di una sostanza scura o nera. Alcuni perfettamente rotondi. Altri più o meno schiacciati al centro e schiacciati alle estremità. Allontanandosi dal disco solare, mentre percorrevano il campo dell’obiettivo fotografico, diventarono particolarmente luminosi. Arrivavano a brevi intervalli, uno o due alla volta, impiegando al massimo un secondo per passare davanti al sole. Quindici o venti passarono tutti insieme. Diventò difficile contarli. La maggior parte riuscì a fotografarla in proiezione e di profilo.”

Foto 2 (SegretieMisteri.com)

Il giorno seguente, dalle ore 8,00 alle 9,45 di mattina, Bonilla contò altri 116 corpi misteriosi che passavano davanti al sole. Il giorno prima aveva avvertito per telegrafo gli osservatori astronomici di Città del Messico e di Puebla, dove peraltro nessun passaggio di corpi venne registrato, probabilmente a causa del così detto effetto di paralasse, che consiste nello spostamento apparente di un oggetto dovuto al cambiamento del punto di osservaziuone.

Il mistero dei dischgi di Zacatecas non è mai stato risolto, 399 unità osservate in due giorni. Dove andavano? A quale scopo e da dove si erano messe in viaggio? Queste sono le domande che noi possiamo rivolgerci oggi. Le domande che Bonilla pose a sé stesso furono diverse. E non vi seppe rispondere se non al negativo. Disse cioè non quello che erfano, ma ciò che non potevano essere: non meteoriti, non comete e non planetoidi. Scrisse una frase di cui forse allora gli sfuggì l’importanza: “Viaggiavano nello spazio vicino alla terra”.

Foto 3 (Elcarteldelcarning.com)