U.F.O. Unidentified Flying Object (A cura di Augusto Casali)

Foto 1 

“AVVISTAMENTO DEL 1994”

(Fonte: Rai News – 20 Maggio 2022)

Ci sarebbero novità sul famoso avvistamento del 1994 da parte di 60 scolari nello Zimbawe. L’episodio avvenne il 16 settembre, quando gli scolari della scuola Ariel, nei pressi della località Ruwa, dichiararono di aver visto atterrare una navicella aliena nei pressi dell’istituto. 

Fu uno degli avvistamenti più celebri che la storia recente ricorda, reso famoso anche per i numerosi, molto dettagliati e inquietanti disegni che i bambini (tra i 6 e i 12 anni) raffigurarono rispondendo alla richiesta di spiegare che cosa avevano visto.

Alcuni raccontarono addirittura di aver visto gli alieni, di forma umanoide, uscire dal velivolo per comunicare tra loro. Altri parlarono di esperienze di comunicazione telepatica grazie alle quali gli alieni gli lasciarono una sorta di messaggio ambientalista che li metteva in guardia dai problemi che gli uomini stavano causando al loro stesso pianeta.Quel giorno ci furono anche segnalazioni di strane luci di un “velivolo” nel cielo in altre parti dello Zimbawe, così come in Zambia e Sud Africa. 

Foto 2 (Fonte: Edohotep – Disegno di un bambino)

I bambini, poco dopo l’avvistamento, furono intervistati anche da uno psichiatra di Harvard, John Mack, che concluse che almeno da un punto di vista psichiatrico i loro racconti potessero essere veritieri. Non tutti i bambini della scuola raccontarono di aver visto l’atterraggio alieno e non mancarono molti scettici che conclusero che la storia non era altro che un classico esempio di isteria di massa. Qualcuno disse che si trattava di uno scherzo, una enorme presa in giro.

C’è da dire però che nessuno dei 62 bambini, una volta diventato adulto, ha mai ritrattato il suo racconto. La storia ha affascinato ricercatori e appassionati di Ufo per molti anni, ma quello che mancava fino ad ora era qualsiasi forma di evidenza fisica dell’atterraggio sul suolo terrestre della presunta navicella aliena. 

La storia  del “Fenomeno Ariel” (così venne classificato l’episodio, dal nome della scuola) è ritornata di attualità oggi, dopo che il Daily Mail ha pubblicato delle nuove foto esclusive che per la prima volta mostrano segni fisici di questo famoso caso risalenti a ormai 30 anni fa. Il giornale inglese ha ottenuto le foto da Gunter Hofer che fu uno dei primi fotografi ad accorrere allora sulla scena dell’avvistamento.

Foto 3 (Fonte: Gunter Hofer – Luogo dell’atterraggio e alcuni disegni dei bambini)

Dai racconti di alcuni bambini Hofer capì che gli avvistamenti in realtà c’erano stati in due giorni differenti, non solo il 16 settembre ma anche il giorno prima, il 15, e sul luogo di questo primo avvistamento scattò foto di alcuni segni a forma di cuneo scavati su un terreno secco, quasi roccioso, e di una impronta ovale lasciata sulle erbacce lunghe, segni a dire di Hofer compatibili con gli avvistamenti. “Ho trovato due forme ovali, una più piccola e una più grande. Ho anche trovato quello che sembrava un segno a forma di cuneo nel terreno, qualcosa lì aveva scavato dentro”, Ha detto al Daily Mail Hofer. “La terra era solida come una roccia a causa di una lunga siccità in Zimbabwe”, ha continuato. “Quindi ciò che ha lasciato questo segno deve aver scavato molto duramente.”

Quello che non è stato chiarito dai racconti del fotogafo è perché queste foto siano spuntate solo ora a quasi 30 anni dall’avvistamento e dai suoi scatti. Il caso della scuola Ariel era già riemerso nel 2020, in seguito all’uscita del documentario “UFO The Phenomenon, del regista americano James Fox, che ha raccontato di essere stato informato e ‘stimolato’ sull’episodio da un maestro della fantascienza cinematografica come Steven Spielberg.

Foto 4 (Fonte: Gunter Hofer – Particolare del luogo dell’atterraggio)

“SVANITO PRIMA DI TOCCARE IL SUOLO”

(Fonte: UFO 1997 – Di Antonio Chiumento)

“Una grande fiamma, come una navetta spaziale che precipitava a grande velocità.” Esordisce così il signor Italo D.P. E il suo è il racconto dell’avvistamento di un oggetto volante non identificato nel cielo di Vigonovo, frazione di Fontanafredda.

Erano le 21,10 circa del 30 maggio 1996 e il testimone, uscendo con la macchina da una stradina di ghiaia nelle vicinanze di Vigonovo, ha visto attraverso il parabrezza “una fiamma” precipitare a forte velocità. La parte anteriore dell’oggetto era come una scodella di colore grigio ben distinguibile e dietro di essa c’era una lingua di fuoco molto larga e corta. Il suo colore variava dal blu al giallo zolfo. Era ad una distanza difficile da stimare, e continuava a cadere verso il suolo.”

Il signor D.P., convinto di udire presto un grande boato ha spento il motore e ha abbassato il finestrino della macchina. L’oggetto, tuttavia, giunto a circa 50 mt. Dal suolo, è letteralmente svanito senza emettere alcun rumore. 

La “scodella”, secondo il signor D.P., poteva avere un diametro di circa 5/6 metri e la fiamma, “corta e larga” non era caratteristica di un caccia: l’oggetto viaggiava ad altissima velocità e dava l’impressione di precipitare verso la zona Sud-Ovest della base aerea di Aviano (PN).

“Sono certo che non si trattava di un meteorite – ha concluso il signor D.P.  perché se così fosse stato sarebbe successo un disastro”. Vorrei sottolineare come il fatto descritto dal testimone sia avvenuto circa cinque ore dopo altri episodi da me attualmente sottoposti ad accurate indagini nella stessa zona, come quelli di un copritavolo di cristallo e del vetro di lampada alogena misteriosamente sezionati.

 

Foto 5 (Fonte: UFO 1997 – Ricostruzione dell’avvistamento)

“UFO SUL MODENESE”

(Fonte: Lettera di R.S. del 9 ottobre 2003 – Rivista UFO)

Fra le 5,30 e le 5,45 del 6 settembre 2003, il giovane ventinovenne R.S. di Solignano Nuovo di Castelvetro (MO), alzatosi dal letto, ha osservato dalla finestra della sua abitazione un oggetto a bassa quota, nascosto fra le sommità degli alberi del vicino parco. 

Nonostante l’osservazione sia stata agevolata dall’uso di un binocolo, la forma non appariva perfettamente delineata.

Le luci esterne di tale struttura rettangolare percorsa da lampi zigzaganti erano però perfettamente visibili e illuminanti, una sorta di scafo della forma di una pentola. Le luci, bianche e rosse, effettuavano una serie di sorprendenti piroette a ridosso dell’UFO.

Foto 6 (Fonte: Spazio Futuro – 2003 -)