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(ANSA) – BRESCIA, 21 GEN – La Cassazione ha confermato
l’assoluzione nei confronti dell’uomo che a Brescia uccise la
moglie e che dal primo grado è assolto per “delirio di gelosia”.
Antonio Gozzini, oggi 81enne, la notte tra il 3 e il 4
ottobre del 2019 uccise in casa la moglie Cristina Maioli
colpendola con un martello e poi accoltellandola. L’uomo è stato
dichiarato incapace di intendere e volere perché affetto da
delirio di gelosia ed è ricoverato nella Rems di Castiglione
delle Stiviere (Mantova). La patologia psichiatrica era stata
riconosciuta in primo grado da due consulenze, della difesa e
dell’accusa, durante il dibattimento. “Appare necessario non
confondere i disturbi cognitivi con le episodiche perdite di
autocontrollo sotto la spinta di impellenti stimoli emotivi; la
liberazione dell’aggressività in situazioni di contingenti
crepuscoli della coscienza con la violenza indotta dalla
farneticazione nosologica; il “movente” con il “raptus” e “l’allucinazione”; il femminicidio con l’uxoricidio” scrisse il
presidente della Corte d’Assise Roberto Spanó nelle motivazioni
della sentenza di primo grado, confermata in appello e ora
diventata definitiva in Cassazione. (ANSA).
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