Ucraina, cresce la tensione diplomatica: Mosca attacca l’Ue e si prepara il vertice Trump-Putin. Intanto si continua a combattere e uccidere…

La guerra in Ucraina, giunta al giorno 1.265, continua a far registrare tensioni e sviluppi diplomatici che tengono il mondo con il fiato sospeso. Ieri, la reazione di Mosca alle dichiarazioni congiunte dei leader europei, firmate anche dal presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, ha scatenato una nuova ondata di polemiche. Nel documento, si ribadisce che il percorso verso la pace “non può essere deciso senza l’Ucraina”, in risposta al summit Trump-Putin previsto in Alaska, scatenando la furia del Cremlino.

Il Ministero degli Esteri russo ha definito la dichiarazione europea un vero e proprio “volantino nazista”, mentre l’ex presidente Dmitry Medvedev, noto per la sua retorica aggressiva, ha risposto insultando i leader occidentali con parole dure e senza mezzi termini. Queste affermazioni sottolineano il clima sempre più infuocato che circonda la crisi ucraina.

In parallelo, la Commissione europea, rappresentata da Kaja Kallas, ha ribadito con fermezza che “i territori temporaneamente occupati appartengono all’Ucraina”, confermando l’indirizzo politico comunitario che non riconosce alcuna legittimità alle annessioni o occupazioni.

Sul fronte statunitense, il vicepresidente JD Vance ha chiarito che l’accordo in discussione non sarà in grado di soddisfare né Mosca né Kiev. Washington continua a spingere per portare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al tavolo delle trattative, lavorando per organizzare un vertice trilaterale tra Trump, Putin e lo stesso Zelensky. Tuttavia, per ora, la priorità resta il confronto diretto tra Trump e Putin, che si terrà il 15 agosto in Alaska.

A rafforzare le speranze di una partecipazione ucraina, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso pubblicamente il desiderio che Zelensky prenda parte al summit, auspicando un coinvolgimento diretto e significativo del governo ucraino.

Sul piano militare, il conflitto continua a provocare vittime e feriti. Nelle ultime 24 ore, sette civili sono morti e almeno 47 sono rimasti feriti in Ucraina a seguito di attacchi russi, secondo i bollettini delle autorità locali riportati dal Kyiv Independent. La tensione si estende anche oltre i confini ucraini: la notte scorsa, un attacco di droni ucraini nella regione russa di Nižnij Novgorod ha causato un morto e due feriti, come annunciato dal governatore locale Gleb Nikitin.

Il quadro resta quindi molto complesso e incerto. Il pressing diplomatico per una soluzione negoziata continua, ma la sfida più grande resta conciliare le posizioni opposte di Mosca, Kiev e delle potenze internazionali coinvolte. Intanto, la comunità internazionale guarda con attenzione ai prossimi giorni, in attesa che il vertice in Alaska possa segnare un punto di svolta o, al contrario, un nuovo momento di stallo.