
(ANSA) – ROMA, 01 MAR – Finisce l’incubo anche per Paulo
Fonseca. Dopo esser riuscito a lasciare Kiev con la famiglia,
superata la mezzanotte di oggi ha fatto ritorno a Lisbona grazie
all’ambasciata portoghese in Ucraina e al presidente della
federcalcio portoghese Fernando Gomes. “Erano le 4 del mattino
e abbiamo sentito le bombe cadere a Kiev – ha raccontato ai
giornalisti al suo ritorno in patria – È stato il momento più
difficile, siamo stati presi dal panico, abbiamo preso le nostre
borse, siamo usciti in strada, abbiamo cercato di lasciare Kiev
in quel momento, ma c’era troppo traffico sulla strada
principale. Da lì, siamo andati all’hotel del presidente dello
Shakhtar Donetsk. Ci siamo sentiti molto spaventati dalle bombe
che cadevano vicino a noi. Non avevamo alcun dubbio che la
guerra fosse iniziata”. L’ex tecnico della Roma poi continua
parlando del viaggio di ritorno: “È stato difficile e molto
lungo, quasi senza sosta praticamente, sempre con la sensazione
di pericolo. Questa è stato la cosa peggiore. C’erano code
ovunque, non c’erano né cibo né benzina nelle aree di servizio”.
Infine un pensiero sulla popolazione ucraina rimasta per
difendere il proprio paese. “Non ho parole per descriverlo.
Stanno soffrendo molto e combattendo duramente per difendere la
patria. Il presidente [Volodymyr Zelenskyy, ndr] è il primo.
C’era una lista enorme di persone che volevano entrare in
Ucraina per aiutare l’esercito. Sarà difficile per queste
persone, ma credo che abbiano già vinto questa guerra”, ha
concluso Fonseca. (ANSA).
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