Come ha ricordato lo stesso Vladimir Putin, fu il leader sovietico Nikita Krusciov a “donare” la Crimea alla vicina Ucraina, togliendola alla Russia: avvenne esattamente 60 anni e un mese fa, il 19 febbraio del 1954.
Una mossa a sorpresa decisa per celebrare i 300 anni di alleanza tra Kiev e Mosca e che all’epoca aveva conseguenze solo simboliche, in quanto la penisola restava all’interno dell’Urss.
Krusciov la giustifico’ anche con “le sinergie economiche, la vicinanza territoriale e i legami culturali e nelle comunicazioni” tra la Crimea e l’Ucraina.
All’implosione dell’impero comunista nel 1991, pero’, Mosca si ritrovo’ la sua flotta sul Mar Nero ospitata da un Paese “straniero”, nella base di Sebastopoli.
Di qui il sofferto accordo con Kiev per garantire la permanenza delle navi russe nella base fino al 2042.
La Crimea, grande quanto il Belgio, si e’ confermata una regione strategica che era gia’ valsa una guerra per unni e veneziani, greco-bizantini e Impero ottomano. (AGI)