
(ANSA) – BOLOGNA, 25 FEB – “Nelle guerre tra ricchi, sono i
poveri a morire”. L’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic
commenta così quanto sta accadendo in Ucraina: “Spero finisca
presto e spero soprattutto che nessuno si abitui a notizie di
questo tipo. Oggi la guerra è la prima notizia ovunque, ma poi
diventa la seconda, la terza e magari tra un mese non se ne
parla più: non sia così, diamo tutti un contributo non
dimenticando mai cosa sta succedendo”. Perché la guerra lascia
un segno. Un segno che il tecnico serbo ha scolpito dentro: “Ricordo che quando scoppiò la guerra nel mio paese avevo vinto
la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa, poi venni in Italia.
Speravo che i miei allenamenti durassero 24 ore perché solo in
quei momenti non pensavo alla guerra e ai bombardamenti. Quando
finivano era un casino: pensieri, immagini, tutto diventava
difficile da gestire, essendo coinvolto direttamente. Non è
detto che tutti riescano a isolarsi, è possibile anche non
riuscire a non concentrarsi su nulla, perché durante una guerra
è possibile non riuscire a sentire i propri cari per ore e
allora pensi di tutto”. (ANSA).
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