Ucraina, Mosca: il conflitto è uno scontro tra Nato e Russia

Le forze russe hanno attaccato la regione di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale, oltre 600 volte dall’inizio di quest’anno, provocando quattro morti e sette feriti: lo ha reso noto il capo dell’Amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, come riporta Ukrinform.

“Dall’inizio dell’anno ci sono stati più di 600 attacchi a città e paesi pacifici: quattro morti e sette feriti”, ha affermato Starukh aggiungendo che ieri i russi hanno lanciato 91 attacchi nella regione, di cui 70 hanno preso di mira le infrastrutture civili in 19 villaggi.

Starukh ha sottolineato che l’amministrazione filorussa sta cercando di vietare la circolazione della valuta ucraina (la grivna) nei territori occupati della regione. I russi hanno inoltre introdotto dei “pass” per i residenti, senza i quali è vietato muoversi tra i villaggi occupati.
 

“Gli eventi in Ucraina non sono uno scontro tra Mosca e Kiev, questo è uno scontro militare tra la Nato, e soprattutto Stati Uniti e Inghilterra, e la Russia. Temendo il contatto diretto, gli istruttori della Nato stanno portando i ragazzi ucraini a morte certa. Con l’aiuto di un’operazione militare speciale, la Russia sta liberando le sue regioni dall’occupazione e deve porre fine al sanguinoso esperimento dell’Occidente per distruggere il fraterno popolo ucraino”. Lo afferma il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev, fedelissimo di Vladimir Putin, in un’intervista al giornale russo Argumenty i Fakty.

“Non siamo in guerra con l’Ucraina, perché, per definizione – sostiene Patrushev – non possiamo provare odio per gli ucraini ordinari. Le tradizioni ucraine sono vicine agli abitanti della Russia, così come l’eredità del popolo russo è inseparabile dalla cultura degli ucraini. Si noti che in Crimea la lingua ucraina è conservata come una delle lingue di stato”.


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