Gli Usa hanno sostenuto le rivoluzioni colorate nelle ex Repubbliche sovietiche e “il colpo di Stato a Kiev” nel 2014, un episodio “all’origine dell’attuale crisi”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin rivolgendosi all’ambasciatrice americana a Mosca, Lynne Tracy, durante la cerimonia per la presentazione delle credenziali dei nuovi ambasciatori. Le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono “in crisi profonda”, ha aggiunto Putin.
Inoltre, ha aggiunto, le relazioni tra l’Unione europea e la Russia si sono “deteriorate” perché l’Ue ha “cominciato uno scontro geopolitico” con Mosca, ha detto il lleader del Cremlino durante la cerimonia. Ma la Russia “non si vuole isolare” e rimane aperta alla “cooperazione” con tutti i Paesi sulla base del principio di “eguaglianza”, ha sottolineato il presidente russo.
Tra Russia ed Usa è una fase di ‘conflitto caldo’, dice intanto il viceministro degli Esteri di Mosca Ryabkov, avvertendo che si assiste infatti ad una guerra ibrida, alcune forme della quale non hanno precedenti. Mosca convoca al consiglio di sicurezza russo i capi delle quattro regioni ucraine annesse ed ha colloqui con Minsk. Mancano invece le precondizioni, fa sapere il Cremlino, per colloqui con l’Ucraina.
Zelensky a Varsavia
Il presidente ucraino è a Varsavia, dove gli viene conferito l’Ordine dell’Aquila Bianca ‘per la difesa dei diritti umani’. La Polonia, spiega il presidente polacco Andrzej Duda, ha già trasferito un totale di otto caccia MiG-29 in Ucraina e si prepara a trasferirne altri sei. E assicura che Varsavia chiederà ulteriori garanzie di sicurezza per l’Ucraina al prossimo vertice della Nato che si terrà a Vilnius a luglio. La Polonia “in futuro potrà trasferire in Ucraina l’intera flotta di Mig-29”, una trentina di caccia, “previo accordo con i partner Nato”, perché attualmente sono utilizzati in missioni di pattugliamento dell’Alleanza, ha riferito Duda.
Il presidente polacco ha puntualizzato che Varsavia ha ancora bisogno dei Mig, ma quando arriveranno i nuovi velivoli FA-50 e F-16 ordinati dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti, potrebbe prendere in considerazione di consegnare la sua intera vecchia flotta di caccia all’Ucraina.

La Nato
Nel corso del Consiglio atlantico di oggi, gli alleati “hanno deciso di offrire un programma di sostegno pluriennale all’Ucraina, in modo da rafforzare le forze armate di Kiev, la loro interoperabilità e il cammino vero gli standard Nato, poiché il futuro dell’Ucraina è all’interno della famiglia euroatlantica”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, precisando che al momento gli alleati stanno soddisfacendo le “esigenze immediate” mentre ora serve “rafforzare le istituzioni, gli standard e la dottrina” per sostenere il percorso verso la Nato di Kiev.
Secondo Stoltenberg, inoltre, “la Cina si rifiuta di condannare l’aggressione dell’Ucraina, sostiene l’economia russa e fa eco alla sua propaganda: ogni aiuto letale sarebbe un errore storico con implicazioni profonde, e gli alleati, compreso i maggiori, hanno chiarito quali sarebbero le conseguenze”.
Quanto alle spese per la difesa, secondo il segretario generale della Nato “il 2% del pil per la difesa non deve essere un obiettivo nel distante futuro ma un impegno forte, in modo che il 2% sia davvero il minimo, e su questo mi aspetto un linguaggio chiaro al summit di Vilnius”.
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