
Il capo del gruppo russo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato oggi che alla periferia di Soledar, città dell’Ucraina orientale vicina a Bakhmut, sono in corso duri e sanguinosi combattimenti, il punto più caldo del fronte. “Siamo onesti. L’esercito ucraino sta combattendo coraggiosamente per Bakhmut e Soledar. Nei sobborghi occidentali di Soledar sono in corso combattimenti molto duri e sanguinosi”, ha detto Prigozhin, citato su Telegram dal suo servizio stampa. “Le forze armate ucraine stanno difendendo con onore il territorio di Soledar. Le affermazioni di diserzioni di massa dai suoi ranghi non corrispondono alla realtà”, ha aggiunto.
La città di Soledar, a circa 10 chilometri a nord-est di Bakhmut, è adiacente a Bakhmutské, un villaggio che i separatisti filorussi hanno affermato ieri di aver conquistato. Le truppe di Wagner stanno giocando un ruolo di primo piano nella battaglia per Bakhmut, una città di dubbia importanza strategica, ma che ha assunto un forte valore simbolico mentre entrambe le parti combattono da mesi per il suo controllo. Ieri Prigozhin ha dichiarato che l’assalto a Soledar è stato compiuto “esclusivamente” da membri della sua organizzazione. Il Ministero della Difesa britannico, parte dei combattimenti mira a controllare l’ingresso di una vecchia miniera di sale a Soledar, poiché i suoi tunnel passano sotto la linea del fronte e potrebbero essere usati per “infiltrarsi dietro le linee nemiche”.
Il ministero britannico della Difesa, nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione in Ucraina, sostiene che le forze russe e del gruppo Wagner probabilmente controllano la maggior parte della città di Soledar. Nel rapporto, pubblicato su Twitter, Londra commenta che la cattura della cittadina è probabilmente ancora il principale obiettivo operativo immediato di Mosca. L’asse russo di Soledar, secondo gli esperti del ministero, è un tentativo di isolare Bakhmut dal nord e interrompere le linee di comunicazione ucraine. Nonostante l’aumento della pressione su Bakhmut, conclude il rapporto, è improbabile che la Russia accerchi la città nell’immediato, perché le forze ucraine mantengono linee difensive stabili in profondità e il controllo delle vie di rifornimento.
D’altra parte il commissario militare della regione russa di Samara, Alexey Vdovin, ha annunciato che le autorità non pubblicheranno una lista di coloro che sono stati uccisi o feriti nell’attacco di Capodanno a Makiivka, dove secondo Mosca hanno perso la vita “almeno 89 soldati russi” e secondo Kiev “circa 400”. Lo riporta la testata online Meduza precisando che degli attivisti locali hanno chiesto la pubblicazione dei nomi dei militari uccisi e una petizione con questa richiesta ha finora raccolto 49.000 firme. Secondo diversi media, molte delle vittime del bombardamento erano riservisti mobilitati per la guerra in Ucraina e originari della zona di Samara. 63.ru – citata sempre da Meduza – scrive che Vdovin ha spiegato il rifiuto di rivelare i nomi delle vittime con il fatto che tali elenchi contengono dati personali e possono portare a “provocazioni” da parte di agenzie di intelligence straniere.
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