Ucraina, tensione massima: Trump avverte Putin: “Fermi le bombe, oppure…” Vertice in Alaska sotto stretta osservazione

Mentre l’offensiva russa nell’est dell’Ucraina accelera, si avvicina un vertice ad alto rischio in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin. Ieri, mercoledì 13 agosto, il presidente Usa ha lanciato un avvertimento chiaro: se la Russia non fermerà la guerra, le conseguenze saranno gravi. L’incontro, definito preparatorio, potrebbe preludere a un secondo summit che coinvolgerebbe anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Nel frattempo, per consentire la partecipazione dei funzionari russi, il Dipartimento del Tesoro ha rilasciato una licenza temporanea che sospende alcune sanzioni e permette loro di effettuare acquisti negli Stati Uniti fino al 20 agosto. L’annuncio ufficiale del presidente Trump è atteso per le 19:00 di oggi.

I leader europei hanno accolto positivamente le rassicurazioni statunitensi che nessuna decisione sui territori ucraini potrà essere presa senza l’accordo di Kiev. Tuttavia, Mosca ha confermato che la propria posizione di principio rimane invariata: il ritiro delle truppe ucraine dalle regioni rivendicate e la neutralità ucraina restano condizioni inderogabili. Secondo un portavoce del ministero degli Esteri russo, le consultazioni richieste dall’Europa sono in realtà “azioni politicamente insignificanti”, mentre l’Unione europea starebbe ostacolando gli sforzi diplomatici di Washington e Mosca.

Le tensioni sul terreno non diminuiscono. Il ministero della Difesa russo ha rivendicato ieri la conquista di altri due villaggi nella regione di Donetsk, mentre l’esercito ucraino ha liberato sei dei diciotto villaggi occupati nella zona settentrionale di Sumy. Le autorità ucraine hanno disposto evacuazioni obbligatorie nelle aree più esposte. Secondo analisi dell’Institute for the Study of War, l’avanzata russa nelle ultime 24 ore è stata la più significativa registrata in oltre un anno, con 110 chilometri quadrati di territorio guadagnati o rivendicati.

Il vertice di Alaska arriva in un contesto di forte pressione diplomatica: Zelensky sottolinea che ogni trattativa sui territori o sulla neutralità deve rispettare la sovranità ucraina, mentre i leader europei, tra cui il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e i presidenti Macron e Merz, insistono sul ruolo esclusivo di Kiev nelle decisioni territoriali, pur confermando l’impegno a sostenere un cessate il fuoco e una pace duratura.

Con il summit imminente, la comunità internazionale osserva ogni mossa: tra colloqui telefonici, preparativi militari e segnali diplomatici, la settimana si preannuncia cruciale per il futuro della guerra e per la stabilità dell’Europa orientale.