L’amministrazione statunitense ha impresso una brusca accelerazione alle trattative per il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, presentando un articolato piano in ventotto punti che ridisegnerebbe l’assetto geopolitico dell’Europa orientale. Secondo indiscrezioni filtrate da fonti diplomatiche e media americani, tra cui Axios, la Casa Bianca starebbe esercitando forti pressioni su Kiev affinché accetti l’intesa entro il Giorno del Ringraziamento, previsto per il prossimo 27 novembre. Il documento, definito “in evoluzione”, prevede pesanti concessioni territoriali e politiche da parte di Volodymyr Zelensky, bilanciate da garanzie di sicurezza che Washington definisce equivalenti all’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica.
Il cuore della proposta risiede in un compromesso storico: l’Ucraina manterrebbe la propria sovranità statale, ma dovrebbe rinunciare definitivamente all’ingresso nella Nato. Tale rinuncia non sarebbe solo verbale, ma dovrebbe essere sancita attraverso una modifica della Costituzione ucraina, mentre l’Alleanza Atlantica dovrebbe formalizzare nel proprio statuto il divieto di ammissione per Kiev. In parallelo, l’esercito ucraino dovrebbe subire un ridimensionamento, limitandosi a 600.000 unità. Sul fronte territoriale, il piano contempla la cessione del Donbass alla Federazione Russa.
Per controbilanciare queste rinunce, gli Stati Uniti propongono un’architettura di sicurezza robusta. Sebbene la Nato non dislocherà truppe sul suolo ucraino, è previsto lo stazionamento di jet militari europei in Polonia con funzione protettiva. Inoltre, una clausola specifica stabilirebbe che qualsiasi attacco armato “significativo, deliberato e sostenuto” da parte della Russia contro l’Ucraina verrebbe considerato un’aggressione all’intera “comunità transatlantica”, innescando una risposta immediata da parte di Usa ed Europa. Tali garanzie avrebbero una durata iniziale di dieci anni. Mosca, dal canto suo, dovrebbe sancire per legge una politica di non aggressione verso i vicini e l’Europa.
L’accordo tocca anche nodi economici e giudiziari delicatissimi. Per la ricostruzione dell’Ucraina verrebbe istituito un Fondo di Sviluppo alimentato da 100 miliardi di dollari derivanti dagli asset russi congelati (con Washington che incasserebbe il 50% dei profitti), a cui si aggiungerebbero altri 100 miliardi stanziati dall’Europa. Si prevede inoltre una cooperazione statunitense per la gestione delle infrastrutture energetiche ucraine. Sul piano diplomatico, la Russia verrebbe reintegrata nel G8 e si procederebbe a un’amnistia generale per tutte le parti coinvolte, bloccando di fatto i processi per crimini di guerra. La centrale nucleare di Zaporizhzhia tornerebbe operativa sotto la supervisione dell’AIEA, con una distribuzione equa dell’energia prodotta tra i due belligeranti.
Un punto cruciale riguarda la politica interna ucraina: il piano impone che entro cento giorni dalla firma dell’accordo si tengano nuove elezioni a Kiev. Una condizione che Zelensky avrebbe accettato solo a fronte di un cessate il fuoco totale.
La reazione di Kiev, giunta oggi, è improntata alla massima cautela. Rustem Umerov, segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale, ha dichiarato che il governo sta studiando attentamente le proposte, smentendo però che vi siano già accordi chiusi o clausole rimosse. “Valutiamo tutto sulla base di principi immutabili: sovranità, sicurezza e una pace giusta”, ha affermato Umerov, reduce da incontri negli Stati Uniti.
Anche l’Europa osserva con attenzione l’evolversi della situazione. L’Alta rappresentante dell’Ue, Kaja Kallas, ha ribadito che qualsiasi piano deve coinvolgere attivamente l’Ucraina e gli alleati europei. Sulla stessa linea il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, che ha definito i 28 punti come un “elenco di questioni urgenti da discutere” piuttosto che un diktat definitivo, sottolineando la necessità di garantire a Kiev una posizione negoziale forte. Resta ora da vedere se la scadenza del 27 novembre imposta da Washington porterà a una svolta o a una rottura nelle trattative.











