Le indagini sull’ex spia ucraina Serhii Kuznietsov, arrestato nel Riminese lo scorso 20 agosto, si allargano ora anche alla Liguria. La Procura di Genova, guidata dal procuratore Nicola Piacente e dalla pm Monica Abbatecola, ha delegato la Digos all’acquisizione di informazioni sul 49enne, nell’ambito delle verifiche sull’attentato avvenuto a febbraio al largo di Savona.
La notte di San Valentino la petroliera Seajewel, battente bandiera maltese, subì due esplosioni che provocarono squarci nello scafo. Fortunatamente le pareti della camera di sicurezza che conteneva il petrolio non furono distrutte, evitando così un disastro ambientale. Gli investigatori sospettano un sabotaggio eseguito da filoucraini, considerando che la nave era collegata a flotte fantasma utilizzate per aggirare l’embargo sul petrolio russo.
Le informazioni raccolte su Kuznietsov serviranno a verificare se l’ex capitano ucraino possa avere avuto un ruolo anche in questo episodio, collegandolo così alle operazioni di sabotaggio marittimo già note a livello internazionale. L’ipotesi investigativa contempla l’uso di ordigni simili a mine Limpet o “a patella”, fissate con magneti allo scafo e contenenti esplosivo TNT, secondo quanto emerso dalle autorità greche che seguono parallelamente l’attentato alla gemella Seacharm.
Il fascicolo aperto dalla Procura di Genova, che contestualmente ipotizza naufragio aggravato dall’uso del terrorismo, si inserisce nel quadro più ampio delle indagini sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, per il quale Kuznietsov è già considerato dagli investigatori tedeschi il coordinatore dell’operazione “Diameter”. Le autorità italiane vogliono ora chiarire se vi siano collegamenti tra le due azioni, entrambe mirate a colpire infrastrutture strategiche e sensibili a livello internazionale.
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