Udine, scambiano i fagioli per vermi. Scatta la protesta dei migranti

Disordini alla ex caserma Cavarzerani quando si diffonde la notizia che alla mensa viene servito cibo avariato. Più di 150 richiedenti asilo protestano di fronte alla struttura, tanto che gli operatori della Cri sono costretti a chiedere l’intervento della polizia: si scopre poi che l’accusa mossa al centro è falsa e le vivande preparate sono perfettamente a norma.

Momenti di tensione giovedì sera alla ex caserma Cavarzerani di Udine, ora divenuta centro di accoglienza per richiedenti asilo.

Più di 150 extracomunitari (in particolar modo di origine pakistana) hanno letteralmente preso d’assedio la struttura, tanto che gli operatori della Croce rossa italiana si sono visti costretti a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Sembra che il malcontento degli ospiti sia stato provocato da una notizia, poi rivelatasi falsa, circa il cibo servito alla mensa del centro. Inizialmente si è parlato di una voce diffusasi sui social network, ma poi si è venuto a sapere che a scatenare la rivolta è stata una telefonata. Secondo il “MessaggeroVeneto” infatti, tutto ha avuto inizio perché un cittadino straniero ospitato in un’altra struttura ricettiva (la ex caserma Friuli) si è convinto che il personale della mensa stesse servendo delle vivande avariate e lo ha comunicato ad un ospite della Cavarzerani. Dal momento che l’azienda fornitrice del vitto è la stessa in entrambi i centri, il passo è stato breve. Tanto è bastato a far scattare l’accusa dei richiedenti asilo della Cavarzerani i quali, ormai convinti che anche a loro venisse servito cibo avariato, si sono riversati di fronte all’edificio, causando disordini.

L’atmosfera si è fatta tanto pesante che gli operatori della Croce Rossa, in preda al panico, hanno contattato gli agenti della questura di Udine. Intorno alle ore 23, ben otto pattuglie della polizia di Stato si sono presentate in via Cividale.

Il Giornale.it