Ue: ‘Lavoreremo con chiunque voglia lavorare con noi’. Un caso le parole di Berlusconi

“Penso che sia assolutamente chiaro che la presidente von der Leyen non è intervenuta nelle elezioni italiane quando ha parlato di strumenti e ha fatto riferimento a procedure in corso in altri Paesi”. Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, rispondendo ad una domanda sulle parole di von der Leyen alla Princeton University. 

Nella sua risposta la presidente Ursula von der Leyen “ha esplicitamente detto che la Commissione lavorerà con tutti i governi che usciranno dalle elezioni e che vogliono lavorare con la Commissione europea”, ha aggiunto  Mamer. La presidente “ha cercato di spiegare il ruolo di guardiana dei Trattati della Commissione e in particolare nel campo dello stato di diritto”, ha aggiunto Mamer.

Diventano un caso le parole di Berlusconi a Porta a Porta. “Putin è caduto in una situazione difficile e drammatica – ha affermato il leader di Fi -. Dico che è caduto perchè si è trattata di una missione delle due repubbliche filorusse del Donbass che è andata a Mosca ha parlato con tutti, con giornali, tv e ministri del partito, sono andati da lui in delegazione dicendo Zelensky ha aumentato gli attacchi delle sue forze contro di noi ed i nostri confini, siamo arrivati a 16mila morti,difendici perchè se non lo fai tu non sappiamo dove potremo arrivare e Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito e dai suoi ministri ad inventarsi questa operazione speciale”.

Attacca il segretario Dem, Enrico Letta. Quelle di Berlusconi su Putin “son parole scandalose e gravissime. Mi chiedo e chiedo a Meloni se le condivide e se gli italiani possano condividerle. Peraltro sono parole sconclusionate; gli aiuti li ha votati Berlusconi stesso con Fi sostenendo Draghi. Siamo oltre l’immaginabile, sono parole che fanno piacere a Putin. Se domenica sera se vince la destra il primo felice sarebbe Putin. Noi siamo sempre contro l’aggressore che come dice lo stesso Berlusconi, ‘usa le truppe per mettere le persone perbene’”.

Duro anche Carlo Calenda, leader del terzo polo, a 24 Mattino su Radio 24. “Ieri Berlusconi ci ha portato fuori da ogni tipo di alleanza europea ed euro-atlantica. Ieri Berlusconi ha parlato come un generale di Putin. Ma una coalizione che litiga su tutto vuol dire Italia in default. Altre soluzioni significano Italia al disastro. Qui o noi ci mettiamo in testa che stiamo in un mare agitatissimo, o ci spaccheremo la testa.Io la faccio molto semplice: se si vota Pd è un voto buttato, se si vota destra è un disastro annunciato. Noi non possiamo scegliere altro che il terzo polo per mantenere il paese in sicurezza”.  


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