Uefa: abusi online; Uva, ‘bene lavoro durante Euro donne’

(ANSA) – ROMA, 03 AGO – “Gli Europei femminili hanno dato il
via al nostro programma a lungo termine per contrastare gli
abusi online, basato su sensibilizzazione, educazione e azioni
collaborative. Abbiamo lanciato con successo la campagna ‘Real
Scars’ per monitorare, segnalare e rimediare a casi di abuso
online. Sono particolarmente lieto di come abbiamo collaborato
con le nostre federazioni nazionali, i partner dei social media,
le autorità locali e Visa. Siamo molto soddisfatti. Continueremo
a coinvolgere tutte le parti interessate del calcio europeo”.
Con queste parole il dirigente Uefa Michele Uva, direttore
della commissione Calcio e Responsabilità Sociale, sottolinea i
risultati del lavoro avviato dalla confederazione europea
all’inizio degli Europei femminili, con una piattaforma dedicata
per monitorare, segnalare e rimediare ai casi di abusi online.
   
Dopo aver pubblicato un primo riepilogo provvisorio al termine
della fase a gironi, con un totale di 447 post su piattaforme di
social media contrassegnati per la revisione, di cui 109 (24%)
segnalati direttamente alle piattaforme di social media per la
rimozione, la Uefa ha reso noto anche il riepilogo dei casi di
abuso online relativi alla fase a eliminazione diretta e alla
finale. Così altri 189 post su piattaforme di social media sono
stati contrassegnati per la revisione. Di questi, 119 (63%) post
potevano essere segnalati direttamente alle piattaforme di
social media per la rimozione. Il 58% dei post segnalati erano
diretti agli account delle squadre, il 19% erano diretti alla
competizione e agli account relativi alla competizione, il 12%
mirava agli arbitri, il 10% ai singoli giocatori e l’1% agli
allenatori. I post identificati sono stati classificati come
incitamento all’odio (51%), sessismo (45%), omofobia (2%) e
razzismo (2%). Dall’inizio del torneo il 60% dei post offensivi
è già stato rimosso dalle piattaforme dei social media.
   
L’iniziativa è storica in quanto la Uefa è il primo organo di
governo sportivo a monitorare gli account e a lavorare con le
piattaforme di social media (Twitter, Meta e TikTok) per
rimuovere i post offensivi. La Uefa ha condiviso tutti i dati
con la polizia inglese, e ci sono sette indagini penali in
corso. (ANSA).
   


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