La Uil Fpl di Cesena-Forlì-Ravenna-Rimini chiede “un confronto schietto, costruttivo e pragmatico”: “Non bastano i concorsi: il vero blocco è su mobilità, salari e part-time”
La crisi di attrattività della sanità romagnola ha radici profonde che trovano terreno fertile in carichi di l
e più a logiche tecnicistiche e burocratiche, e a una contrattazione aziendale che stenta a decollare e che ha visto la UILFPL non condividere accordi più favorevoli al datore di lavoro che al personale dipendente. mobilità bloccate, trasferimenti che non si concretizzano, richieste di part-time ignorate o respinte.
Una situazione che genera crescente malessere, soprattutto tra chi ha carichi familiari, titolare di legge 104,
Savignano e viene assegnato a Lugo, o parte da Cattolica per arrivare a Premilcuore , piuttosto che a Faenza mentre il luogo di domicilio è Ravenna, sa bene quanto tutto questo sia logorante, economicamente insostenibile e umanamente faticoso.
Altro punto critico è quello salariale: ad esempio le professioni sanitarie da anni, stanno perdendo attrattività anche per la mancanza di adeguati riconoscimenti economici. La UIL FPL lo ha denunciato con forza: il contratto firmato da altri sindacati mortifica i lavoratori, aggrava le disuguaglianze e non premia il
intervento serio e strutturale per alleggerire i carichi di lavoro e favorire la conciliazione tra vita e lavoro tanto più in un comparto a forte presenza femminile la situazione è destinata a peggiorare. Serve unastrategia concreta per rendere nuovamente attrattive le professioni sanitarie, garantire condizioni dignitose
impegno in comunicazione e selezione
tra gli idonei, è evidente che il problema non è nella forma dei concorsi, ma nella sostanza della gestione quotidiana. E la fiducia non si ricostruisce con gli slogan, ma rimettendo davvero al centro il lavoro e le persone. Tutto ciò è possibile con un confronto schietto, costruttivo e pragmatico. Per farlo è necessario
17.07.2025
UIL FPL
Cesena Forlì Ravenna – Rimini