“Ultima chiamata” per i comuni che si uniscono o si fondono. Fra gli emendamenti alla Legge di stabilità approvati dalla Commissione bilancio della Camera

ArlottiRimini, 11 dicembre 2015 – “Ultima chiamata” per i comuni che si uniscono o si fondono. La Commissione Bilancio della Camera ha approvato ieri un emendamento del PD alla Legge di stabilità 2016, che aumenta gli incentivi per le fusioni dei Comuni e raddoppia, portandolo al 40% il contributo statale per i Comuni a seguito di fusione. Fino ad ora la legge riconosceva infatti contributi statali per i dieci anni successivi alla fusione commisurati al 20% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, in misura non superiore a 2 milioni di euro per singolo beneficiario. Un’altra importante novità introdotta dal provvedimento riguarda le unioni: la quota del fondo di solidarietà comunale, non inferiore a 30 milioni di euro, non ‘scadrà’ più nel 2016 come previsto in precedenza, ma sarà invece resa strutturale. Se dei trenta milioni ne sarà utilizzata solo una parte (come avvenuto nel 2015), l’eccedenza sarà ripartita tra i comuni oggetto di aggregazione.

“L’emendamento approvato è una spinta formidabile verso le fusioni e le unioni dei comuni, in grado di imprimere un’accelerazione decisiva ai percorsi aggregativi in corso nel nostro territorio – commenta il deputato PD riminese Tiziano Arlotti -. Si tratta di una ‘ultima chiamata’ prima che le fusioni fra i Comuni sotto i 5mila abitanti vengano disposte per legge. E’ necessario che ora segua un impegno politico molto forte nella direzione auspicata. Abbiamo già avuto l’esempio positivo della fusione di Poggio Torriana e sta procedendo quella fra Montescudo e Montecolombo, ora vanno implementati gli altri processi di aggregazione (da Cattolica e San Giovanni alle fusioni in Valconca e in Valmarecchia)”.

Fra gli emendamenti approvati a sostegno delle imprese ne spicca inoltre un altro che ha appena ricevuto il via libera dalla Commussione Bilancio della Camera. Per le imprese agricole attive nel settore dell’agricoltura, nel settore della pesca e dell’acquacoltura disciplinate dal regolamento (UE) n.1379/2013 del Parlamento europeo e del Consigli, dell’11 dicembre 2013, e per le imprese della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura che effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi, gli aiuti sono concessi nei limiti e nelle condizioni previste dalla normativa europea in materia di aiuti si Stato nel settore agricolo, forestale e nelle zone rurali e ittico.

Si tratta di una scelta molto importante che consentirà alle aziende dei settori interessati di beneficiare di contributi per investire in tecnologie e strumenti innovativi, migliorando così la produttività e la competitività.