Il Parlamento europeo a Bruxelles dopo l’intervento di Liliana Segre e il ricordo dell’olocausto nell’ambito delle celebrazioni per la giornata della memoria, ha approvato l’accordo di recesso del Regno Unito durante la sessione plenaria. I sì sono stati 621, i no 49 e gli astenuti 13.
Al dibattito, che ha preceduto la votazione, i leader dei gruppi politici, la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, il vicepresidente della Commissione Maroš Šef?ovi?, la segretaria di Stato croata per gli affari europei, Nikolina Brnjac, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio e il negoziatore capo dell’UE per la Brexit, Michel Barnier.
Con il voto in Plenaria si è quindi completato il processo di ratifica da parte del Parlamento europeo. Per entrare in vigore infatti, l’accordo di recesso tra l’Unione europea e il Regno Unito doveva essere approvato a maggioranza semplice dei voti espressi dai deputati europei (articolo 50, paragrafo 2 del Trattato sull’Unione europea), prima di essere sottoposto al voto (a maggioranza qualificata) in Consiglio, il 30 gennaio.
L’accordo di recesso era già stato firmato dai presidenti Michel e Von der Leyen il 24 gennaio 2020
I presidenti Charles Michel e Ursula von der Leyen firmano a Bruxelles l’accordo di recesso. Il giorno stesso il documento è stato firmato a Londra dal primo ministro Boris Johnson.
L’addio degli europarlamentari britannici
Su 751 europarlamentari (compreso il presidente dell’assise) 73 sono britannici. Restano in carica fino al 31 gennaio compreso poi lasceranno i loro scranni. Di questi 27 verranno ridistribuiti, mentre 46 resteranno a disposizione per “allargamenti futuri” dell’Ue.
All’Italia, secondo la proposta, sarebbero assegnati tre seggi e passerebbe così da 73 a 76. Idem i Paesi Bassi (3 rappresentanti in più), mentre la Francia passerà da 74 a 79 seggi. Crescerà anche la Spagna con 5 eurodeputati in più. Euronews