Ultim’ora. Condannato Cospito a 23 anni per la bomba alla caserma dei Carabinieri nell’appello bis. La procura generale chiedeva l’ergastolo

Nel processo d’appello bis riguardante l’inchiesta Scripta Manent sull’organizzazione terroristica Fai-Fri, l’anarchico Alfredo Cospito è stato condannato a 23 anni di reclusione per l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo) del 2 giugno 2006. Il procuratore generale Francesco Saluzzo aveva inizialmente richiesto la pena dell’ergastolo.

La Cassazione ha riqualificato l’episodio come ‘strage politica’, portando al ricalcolo della pena. Cospito ha seguito l’udienza tramite video collegamento dal carcere di Sassari.

Durante la sua ultima dichiarazione spontanea prima della camera di consiglio, Cospito ha negato categoricamente il suo coinvolgimento nell’attentato, sostenendo che non ci sono prove a sostegno delle accuse. Ha descritto il processo come caratterizzato da “stranezze” e “un evidente accanimento”.

Nel frattempo, sei provvedimenti sono stati emessi a carico di anarchici in relazione agli scontri avvenuti durante un corteo a Milano lo scorso 11 febbraio, in solidarietà con Alfredo Cospito. Due giovani di 28 e 26 anni hanno ricevuto il divieto di dimora a Milano e l’obbligo di presentarsi alla Polizia giudiziaria due volte alla settimana. Tre donne di 28, 29 e 31 anni sono state obbligate a rimanere nei comuni di Novara, Olgiate Olona (Varese) e Malnate (Varese), rispettivamente. Infine, un cittadino svizzero di 31 anni ha ricevuto il divieto di dimora a Milano con la proibizione di trattenersi in città in qualsiasi forma.

La condanna di Cospito segna una tappa importante nel processo Scripta Manent, ma le polemiche e le contestazioni sulla sua presunta innocenza rimangono vive. L’attenzione si sposta ora sulla possibilità di ulteriori sviluppi e sulle reazioni delle varie parti coinvolte in questo lungo e complesso procedimento giudiziario.