La notizia è proprio di questi minuti.
Sono le 11.30 e a quanto si apprende dalle agenzie di stampa e dal sito Laprovence.com un gruppo di uomini incappucciati hanno cominciato a sparare all’impazzata in un quartiere di Marsiglia.
Le notizie sono frammentarie e ancora poche per fare un quadro preciso della situazione. Sappiamo comunque che è stato evacuato anche un asilo nido.
Tale notizia ricorda quanto è successo a Parigi con l’eliminazione fisica, da parte di fondamentalisti islamici, di gran parte della redazione di Charlie Hebdo.
Ricordiamo che Marsiglia ha una fortissima presenza di immigrati di fede islamica.
Proprio a Marsiglia era in visita il primo ministro francese Manuel Valls. Quest’ultima notizia deve essere confermata.
Ecco che cosa scrive Libero.it:
Un gruppo di uomini ha sparato colpi di kalashnikov in aria nel quartiere La Castellane, a nord di Marsiglia in Francia. A dirigere le operazioni è il direttore per la sicurezza pubblica, Pierre-Marie Bourniquel. Lui stesso, mentre perlustrava la zona con una squadra del pronto intervento verso le 10, ha udito una raffica di colpi di kalashnikov, a poche decine di metri dall’auto su cui viaggiava. Alcune media francesi sostengono fosse proprio il capo della Polizia marsigliese l’obiettivo degli spari.
Guerra tra bande – Secondo Le Figaro si tratterebbe di un regolamento di conti tra bande rivali: due gruppi di delinquenti, tra i 5 e 10 criminali incappucciati, hanno sparato contro un punto di smercio della droga. Le scuole sono messe in sicurezza. Quasi quaranta poliziotti e i reparti speciali antiterrorismo del Gruppo di intervento della polizia nazionale, le teste di cuoio del Gipn, sono intervenuti per sgomberare l’area nei pressi della rotonda Grand Littoral. Evacuato anche un asilo nido e alcune scuole. Il quartiere La Castellane è ritenuto tra i più caldi delle banlieau marsiglierse. Secondo il giornale israeliano Haaretz gli spari sono partiti durante la visita del premier francese Manuel Valls, oggi a Marsiglia con il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve e quello dell’Educazione Najat Vallaud-Belkacem