Ultim’ora. San Marino avvia dialoghi diplomatici per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Domani il Sds Beccari incontrerà l’ambasciatore palestinese

Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, ha annunciato in tarda mattinata nella seduta del Consiglio Grande e Generale che domani incontrerà l’ambasciatore palestinese per avviare un dialogo volto al progressivo riconoscimento dello Stato di Palestina. Beccari ha sottolineato che questo processo rappresenta un passo storico per la Repubblica di San Marino, auspicando un voto unanime in Consiglio che rafforzi la posizione del paese a livello internazionale. (Aggiornamento l’Odg della maggioranza è stato votato all’unanimità con 48 voti a favore).

L’incontro segna un momento chiave nelle relazioni diplomatiche di San Marino, con l’obiettivo di costruire una cooperazione bilaterale più solida e un impegno verso la pace e la giustizia globale. Beccari ha dichiarato che il riconoscimento dello Stato palestinese sarà un processo graduale, con l’apertura di incontri diplomatici strutturati per definire i dettagli di questa iniziativa.

Esiste un timore diffuso, ha detto Beccari, come un grande elefante nella stanza, che un ordine del giorno possa diventare un alibi per rinviare nel tempo il riconoscimento dello Stato palestinese. Stiamo avviando un percorso verso il riconoscimento dello Stato palestinese, cercando di evitare che la nostra posizione geopolitica futura possa danneggiarci o portarci su strade sbagliate”.

Questa mossa segue una crescente attenzione internazionale sulla questione palestinese, con vari paesi che hanno già espresso supporto per il riconoscimento dello Stato di Palestina a livello globale.

Il movimento Rete ha considerato il riconoscimento dello Stato palestinese come una sua grande vittoria politica, a detta del suo segretario politico, pur esprimendo riserve sul testo dell’ordine del giorno (ODG) proposto dalla maggioranza. Nonostante queste divergenze, Rete ha deciso di ritirare il proprio ordine del giorno, mostrando un’apertura verso la mediazione e il dialogo politico.