Si avvia alla conclusione un anno particolarmente intenso per la cronaca giudiziaria e nera dell’Emilia-Romagna. Il 2025 lascia in eredità sentenze destinate a fare storia, colpi di scena in tribunale e operazioni di polizia di caratura internazionale, oltre a tragici fatti di sangue che hanno scosso l’opinione pubblica. Ripercorrendo i mesi appena trascorsi, emerge un quadro in cui la giustizia ha chiuso capitoli dolorosi aperti da decenni, mentre nuovi drammi hanno richiesto risposte immediate.
Uno dei verdetti più attesi è arrivato a metà luglio, ridimensionando drasticamente l’impianto accusatorio del processo “Angeli e Demoni” sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza. Dopo anni di battaglie legali e polemiche politiche, il Tribunale di Reggio Emilia ha emesso solo tre condanne con pena sospesa, a fronte delle pesanti richieste della Procura che invocava fino a 15 anni di carcere per i 14 imputati. Le condanne hanno riguardato l’ex responsabile dei servizi sociali, un assistente sociale e una neuropsichiatra, segnando un epilogo ben diverso dalle ipotesi iniziali che avevano descritto un “sistema Bibbiano”.
Di segno opposto, per severità, la sentenza d’Appello sul caso di Saman Abbas, emessa il 18 aprile. Ribaltando parzialmente il primo grado, i giudici hanno riconosciuto la responsabilità collettiva della famiglia nell’omicidio della giovane pakistana di Novellara. È stato confermato l’ergastolo per i genitori, esteso anche ai due cugini inizialmente assolti, mentre per lo zio, colui che indicò il luogo di sepoltura del corpo, la pena è stata fissata a 22 anni.
Il 2025 è stato anche l’anno della verità giudiziaria definitiva sulla Strage di Bologna del 1980. A luglio, la conferma dell’ergastolo per l’ex di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini ha chiuso il cerchio sui mandanti e gli esecutori, sancendo, a 45 anni dai fatti, il ruolo della P2 e dei servizi deviati in quello che viene considerato il vertice della strategia della tensione.
Sul fronte della cronaca nera recente, l’anno si è aperto e chiuso con episodi di violenza e giustizia. La notte del Capodanno scorso a Verucchio, un 23enne egiziano, dopo aver accoltellato quattro passanti, è stato ucciso dal comandante dei carabinieri locale; la posizione del militare è stata successivamente archiviata per legittima difesa. Più recente la condanna all’ergastolo per l’ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia, ritenuto responsabile dell’omicidio volontario, e non accidentale, della vigilessa Sofia Stefani, avvenuto nel maggio 2024. Pene severe sono state inflitte anche nell’ambito della giustizia minorile per i femminicidi e gli omicidi che hanno coinvolto giovanissimi a Piacenza e Bologna.
Non sono mancati gli intrecci internazionali. La Riviera romagnola è stata teatro, lo scorso agosto, dell’arresto di Serhii Kuznetsov, ex militare ucraino accusato di sabotaggio ai gasdotti Nord Stream. Fermato a San Clemente mentre era in vacanza con la famiglia, l’uomo è stato consegnato alle autorità tedesche alla fine di novembre dopo il via libera della Cassazione. Sempre in estate, si è conclusa in Spagna la fuga di Andrea Cavallari, membro della “banda dello spray” condannato per la strage di Corinaldo, evaso durante un permesso studio e rintracciato a Lloret de Mar.
Tra i lutti che hanno segnato l’anno, infine, si ricorda il tragico incidente aereo del 5 febbraio a Castelguelfo di Noceto. Lo schianto dell’elicottero, avvenuto in condizioni di fitta nebbia, è costato la vita a Lorenzo Rovagnati, 41 anni, erede della nota dinastia di industriali dei salumi, e ai due piloti a bordo. Un evento drammatico che, insieme alle vicende giudiziarie, compone il complesso mosaico della cronaca regionale di questo 2025.












