Un bagno nell’intelligenza … di Sergio Pizzolante

Un bagno nell’intelligenza
Il più grande banchiere al mondo.
Siamo assuefatti alla nuova razza, cantava Giorgio Gaber.
Cioè siamo immersi nella mediocrità.
Leggiamo giornali che sono carta da pesce già prima di uscire nelle edicole, guardiamo televisioni dove ognuno parla per “sentito dire”, per tornare a Gaber, con cospicuo gettone di presenza. E parla non perché pensa ma perché chi conduce pensa che serva anche quel sentito dire per per guadagnare qualcuno che vuol sentir dire quello che ha sentito dire.
Per avere conferma di quel che altri hanno pensato per lui.
Poi un amico ti invita a fare un bagno nell’intelligenza. Salutare in questa calura.
E leggi una gigantesca intervista al più grande banchiere del mondo: Jamie Dillon.
Presidente di JP Morgan.
Sul Sole 24 Ore, che diventerà così carta da pesce dopo. Solo dopo.
E allora il chiacchiericcio televisivo scompare dalla mente. E anche dal tempo. E quando si va a comprare il pesce si pretende carta migliore.
Dillon dice cose essenziali.
L’inflazione va fermata. Perché ci rende più poveri.
Con inflazione alta l’Occidente è più debole proprio quando deve essere più forte.
Proprio quando Cina, Russia e affini sono diventati minacce serie, epocali, esiziali.
Dice che la spesa per il Covid ha prodotto e produce inflazione.
Dice che la guerra in Ucraina produce inflazione.
Dice che la spesa per gli armamenti produce inflazione.
Sono fatti. Non opinioni. Bisogna dare risposte. Non cattive opinioni.
Potevamo evitare la guerra in Ucraina? Si forse, dice. Ma avremmo dovuto agire con durezza contro la Russia già ai tempi della Crimea.
Cioè, mollare ogni volta un pezzo, significa perdere tutto.
Se perdiamo l’Ucraina perdiamo tutto.
Potevamo non spendere per il Covid? No!
Possiamo non armarci? No.
Dobbiamo non parlare con la Cina? No.
Parliamoci ma da una condizione di forza. Però.
Quindi l’inflazione provocata dall’azione delle potenze autoritarie e totalitarie deve essere frenata per competere con loro.
Senza arrendersi a loro.
E l’inflazione si raffredda alzando i tassi di interesse, non solo, anche, ma adesso è pure necessario.
Indispensabile in questo momento.
E cita Warren Buffet: quando i tassi di interesse salgono e la marea si ritira, vediamo chi nuota nudo.
Bisogna che la marea della spesa facile, dell’assistenza a pioggia, degli aiuti di stato facili, della demagogia, del populismo, si ritiri.
Altrimenti l’inflazione galoppa. E dentro il mare dell’inflazione nuotano nudi solo i più poveri.
E se si è più poveri le democrazie sono più deboli.
Gli Stati autoritari dominano la povertà.
Quelli democratici possono solo essere dominati e annientati. Con la povertà.
Quindi bisogna prepararsi a tassi di interesse alti per un po’.
E gli Stati devono soccorrere solo coloro che non possono.
Quelli che possono devono affrontare il rischio.
Devono non nuotare nudi.
E le democrazie devono stare unite. Unite.
Usa, Europa, Giappone, Australia. Unite.
Ho fatto un bel bagno oggi.
Sergio Pizzolante