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  • Un Caravaggio da Roma in mostra a Minneapolis

    (ANSA) – NEW YORK, 22 APR – Un Caravaggio da Palazzo
    Barberini è volato a Minneapolis e in cambio, a Roma, è arrivato
    La Morte di Germanico di Nicholas Poussin che a lungo è stato
    parte delle raccolte della famiglia Barberini. La mostra al
    Minneapolis Institute of Art, aperta da questo fine settimana,
    ha al suo centro l’iconico dipinto del 1599 ispirato alla storia
    biblica di Giuditta e Oloferne.
        “È un soggetto comune nell’arte dell’epoca, ma in questo
    quadro l’eroina della Bibbia è fermata nell’atto di decapitare
    il generale assiro”, spiega all’ANSA Rachel McGarry, che ha
    curato la mostra in cui il quadro è accompagnato da altre 14
    opere su un arco di 500 anni che esplorano le diverse
    interpretazioni date alla figura di Giuditta da artisti come
    Barthel Beham, Ludovico Carracci, Ignazio Collino e Lovis
    Corinth. È una rara occasione di vedere un quadro di Caravaggio
    negli Stati Uniti: ce ne sono solo dieci, di questi nove in
    collezioni pubbliche.
        Il prestito del Giuditta e Oloferne riflette la forte
    relazione istituzionale del Minneapolis Museum of Art con musei
    e gallerie in Italia che, tra le altre cose, l’anno scorso diede
    vita a una mostra di opere di Botticelli dagli Uffizi. In cambio
    del Caravaggio, il museo ha mandato a Roma il Poussin, in
    occasione della mostra in corso fino a fine luglio su Maffeo
    Barberini, che 400 anni fa divenne papa col nome di Urbano
    Ottavo. Il quadro, originariamente commissionato dal cardinale
    Francesco Barberini, nipote del pontefice-mecenate, era rimasto
    con discendenti della famiglia fino al 1958 quando il museo lo
    aveva acquistato.
        “La collaborazione con palazzo Barberini porta in luce
    eccezionali opere d’arte, ma anche la legacy di una famiglia di
    straordinari mecenati”, ha detto la direttrice del Mia Katie
    Luber. Ci sono voluti due anni di contatti per concretizzare i
    prestiti: il Poussin – ricorda la McGarry – aveva riattraversato
    l’Atlantico finora soltanto una volta, nel 1994, per la grande
    mostra organizzata al Grand Palais di Parigi in occasione dei
    400 anni della nascita dell’artista. (ANSA).
       


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