Un cinema italiano che non parli più romanesco e che racconti la storia della Padania. L’inaugurazione del polo cinematografico lombardo, una Cinecittà di Milano realizzata nell’area dell’ex Manifattura tabacchi e fortemente voluta da Umberto Bossi, è stata l’occasione per lanciare provocazioni in puro stile leghista. Un centro che servirà soprattutto a “raccontare Milano, la Lombardia e la Padania che hanno una grande storia che per troppo tempo è stata messa da parte dal cinema romano” ha detto Bossi che ha tagliato il nastro accompagnato dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, e dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.Bossi: “Dopo Barbarossa un film su Marco d’Aviano”. Il leader del Carroccio alla domanda se arriveranno dei soldi da Roma da investire nella realizzazione dei film ha risposto: “Speriamo di tenerci direttamente i nostri”. E dopo Barbarossa, Bossi vorrebbe un film su vita e opera di Marco D’Aviano, predicatore cappuccino della provincia veneta che contribuì in maniera determinante alla liberazione di Vienna dall’assedio turco il 12 settembre 1683.
Castelli ha citato il caso del bergamasco papa Roncalli e della sua celebre frase “Volemose bene”: ”Sentire Giovanni XXIII, che era un bergamasco verace, parlare con accento romanesco è storicamente sbagliato e dà fastidio dal punto di vista culturale”. “Qui – ha detto Castelli alludendo al nuovo centro – si pongono le premesse per fare un’azione culturale migliore e, quindi, in un’ambientazione milanese si parli milanese”.
Moratti: digitalizziamo “Miracolo a Milano”. Durante la cerimonia il sindaco Letizia Moratti ha annunciato che il Comune di Milano, grazie alla collaborazione dell’Associazione Amici di Vittorio De Sica, si occuperà della digitalizzazione del film Miracolo a Milano. “Sarà un omaggio che contribuirà a non perdere quel patrimonio di storia, della tradizione e d’identità che la nostra città vuole continuare ad avere” ha detto la Moratti, aggiungendo che verrà istituito “un gruppo di lavoro che valuterà i film milanesi da digitalizzare affinché non vengano dispersi”.











