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  • “Un immigrato per ogni abitante”: viaggio nel paese invaso dai profughi

    Schermata 2015-06-26 alle 07.22.59I residenti si lamentano: “La situazione è insostenibile, l’unica nostra ricchezza era il turismo che ora è sparito.” Ma anche i profughi vogliono andarsene: “Qui non possiamo fare altro che mangiare e dormire, mentre vorremmo lavorare e andarcene in città”.

    Da Lizzola di Valbondione (BG)

    “Località turistica”, recita il cartello d’ingresso alle porte di Lizzola. Questa frazione arroccata sulle pendici delle Alpi Orobie, a quaranta chilometri da Bergamo, un tempo era nota per le piste da sci e per le famose cascate del Serio – “le più alte d’Italia”, rivendicano orgogliosi i valligiani.

    Da qualche mese, però, questa manciata di case in fondo all’Alta Val Seriana è il teatro di un’incredibile commedia dell’assurdo: l’ultimo capitolo della tragedia nazionale in cui si sta trasformando l’emergenza profughi. Per poco più di cento abitanti, in paese ci sono novantaquattro profughi, inviati qui dalla prefettura.

    Nemmeno i profughi vogliono restare qui

    Ospitati in due strutture affittate da un privato, la maggior parte degli immigrati è bloccata qui in attesa di una risposta da parte della commissione territoriale che valuterà le richieste di asilo. Alcuni si trovano qui da più di un anno, furibondi e senza alcuna voglia di rimanere. Trascorrono le giornate al parco giochi, dondolandosi sulle altalene con lo sguardo perso nel vuoto. “Non stiamo bene qui – ci racconta un ragazzo nigeriano con le cuffie dell’mp3 nelle orecchie – Vorremmo lavorare e ogni tanto andare in città, ma non è possibile. Tutto ciò che possiamo fare è mangiare dormire, tutto il giorno, giorno dopo giorno.”

    Qualcuno studia l’italiano seduto sui gradini della chiesa, ma fare conversazione non è facile. La frazione è popolata in gran parte da anziani, che spesso parlano in dialetto. I rapporti con la comunità locale non sono semplici. Vecchie storie di un immigrato denunciato per presunte molestie ai danni di una ragazzina locale, accuse di razzismo da parte degli stranieri. Il Giornale.it