Un ostensorio nel nome di San Francesco. Nel giorno dell’immacolata, sull’altare maggiore della Basilica inferiore ad Assisi, sarà inaugurata un’opera d’arte made in San Marino

SCULTURA Finalmente una buona notizia da San Marino. Sul Titano non si produce solo corruzione e clientelismo, ma anche qualcosa di buono, made in Rsm, esportato in tutto il mondo.

Il nome della Repubblica, almeno per una volta, viaggia quindi all’estero grazie alle importanti opere realizzate dall’artista Francesco Corbelli, proprietario della Mda Metalli d’Arte srl, un’azienda sammarinese d’artigianato, specializzata nella produzione di arredi sacri in metallo. Una piccola azienda con appena due dipendenti, ma dalle grandi potenzialità artistiche che, dal 1999, grazie all’abilità artigianale di Corbelli e dei suoi aiutanti, hanno ideato una linea propria di oltre settecento arredi sacri per chiese, dai tabernacoli agli altari, dagli amboni agli ostensori, dalle statue in bronzo alle lampade, dai battisteri ai calici a tutto ciò che è necessario ad arredare una chiesa.

“Molto spesso – spiega Francesco Corbelli, intervistato in redazione – le nostre realizzazioni di arredi sacri, nascono da un’idea del cliente che poi viene sviluppata da un nostro artista disegnatore. Tutte le fasi di produzione dei nostri arredi sacri – prosegue – sono realizzate interamente dalla nostra azienda. I nostri articoli religiosi vengono venduti non solo in Italia ma anche in tutti i santuari del mondo.

Per farle un esempio, nel 2013 abbiamo realizzato, per i frati di Osimo, l’urna congente le reliquie di San Giuseppe da Copertino, esposta ad Osimo nel santuario di San Giuseppe. Abbiamo fatto alcuni restauri per il Vaticano e abbiamo clienti in Mexico, Brasile, Fatima, Medugorje, Madrid, Corea, Vietnam, Cina e Polonia.”

Invece, tornando al presente, negli ultimi quattro mesi il team di Corbelli è stato impegnato nella realizzazione di un’opera che sarà collocata oggi – nel giorno dell’Immacolata Concezione – in uno dei luoghi più sacri e simbolo del cristianesimo mondiale, sull’altare maggiore della Basilica inferiore di San Francesco d’Assisi.

“L’opera – commenta Corbelli – è stata disegnata e modellata da Anselmo Giardini, un artista di Riccione. Di solito lui realizza gli schizzi, dai quali si fa un disegno esecutivo e poi il modello e, tranne la fusione, tutte le altre lavorazioni si svolgono in ditta.” L’opera in questione è un ostensorio che verrà col- locato sull’altare maggiore della cappella inferiore ad Assisi, sotto gli affreschi dei grandi artisti medievali Cimabue, Giotto e Lorenzetti. “L’ostensorio – racconta nei dettagli l’artista- è alto un metro e venti, pesa 35 kg, è interamente smontabile ed è realizzato in otton e microfono argentato e dorato.

L’ostensorio è dedicato a San Francesco. Il basamento dorato sostiene una semisfera che rappresenta il mondo, impreziosita da un ramo di ulivo, sul quale si erge la statua di San Francesco, tutta realizzata in ottone microfuso e poi ricesellata a mano.

Il Santo sostiene una corona di spine al cui centro della teca in cristallo verrà sistemata l’ostia che oggi sarà consacrata. L’opera ha un valore di ventimila euro.”

L’opera, come si diceva, è frutto del lavoro di un team, sotto la direzione di Francesco Corbelli, il quale è un artigiano e artista autoditatta, imparando il mestiere sul campo: “Nel tempo – prosegue – ho coltivato la passione, ho trovato le persone giuste da cui ho carpito i vari segreti, così come anche i miei due dipendenti.

Con cura e passione siamo arrivati in alto anche se tra mille difficoltà, in particolare quelle economiche, perché in seguito alla crisi del 2007, la quantità dei lavori sono diminuiti, ma siamo riusciti a farci breccia, ottenendo importanti lavori come l’ostensorio ad Assisi.”

Il team bianco-azzurro, capitanato da Corbelli, è composta da Severino Casadei Balzani, saldatore argentiere e da Berbabé Roberto, lucidatore ed esperto di galvanica. “Il progetto – conclude Corbelli – è stato finanziato dalla regione Lazio e commissionato dai frati di Osimo, che fanno capo ai frati di Assisi.”

Francesco De Luigi, La Tribuna