Riceviamo e pubblichiamo
Forse sarà più facile risolvere il problema della quadratura del cerchio che non quelli delle multe e delle targhe. Il primo è già stato evidenziato da circa una ventina d’anni fa durante i quali si sono alternati alla Segreteria degli Esteri e degli Interni diversi politici provenienti dalle più variegate formazioni politiche che non sono stati capaci di risolvere questa querelle con l’Italia che ci ha imposto la riscossione da parte del nostro Tribunale e dalle nostre forze dell’Ordine delle loro multe per infrazioni commesse da cittadini sammarinesi , fregandosene altamente delle nostre commissionate a cittadini italiani che finiscono , se non conciliate in repubblica ,nel cestino dei rifiuti .Ben tre interpellanze sono state presentate nell’arco di questo lasso di tempo , alle quali sono state date sempre risposte vaghe, non esaurienti e di rassegnazione .Pertanto seguiteremo a fare da zerbino al Bel Paese, fintanto che non si trovi un Segretario che sappia effettivamente sbattere i pugni sul tavolo della Farnesina dimostrando le nostre ragioni. Molto più complesso il problema delle targhe, una norma inserita nel decreto sicurezza Italiano che penalizza molti nostri lavoratori, unitamente a quelli della Svizzera e del Vaticano, e diverse famiglie. Un problema per il quale la compagine governativa dà giornaliere rassicurazioni, ma che si dimostrano solo propaganda e che non approdano ancora a nulla, neppure con l’intervento di esponenti politici Italiani e qualche sindaco locale. Non credo che fra i tanti problemi che l’Italia sta vivendo, il dramma dello sbarco quotidiano di africani, di quello economico del quale bisogna che rendano conto all’Europa, di quello della sicurezza, di quello alla lotta alle mafie, ci sia il tempo di pensare a quattro targhe della nostra piccola e bistrattata Repubblica. Per cui seguitiamo pure a “monitorare giornalmente (?)” tramite le nostre ambasciate il problema, intanto noi cittadini mettiamoci il cuore in pace e pensiamo di comperare una seconda macchina con targa italiana per stare più tranquilli e non incorrere in sequestri o multe salate.
( Paolo Forcellini- LO STRADONE – 5 Luglio- )