È nato a Roma il 18 marzo, in piazza Montecitorio, il Forum Socialista.
In piazza non da un notaio.
Non è un contenitore, è un Forum, ci hanno lavorato e ci lavorano, Fabrizio Cicchitto, Claudio Martelli, Riccardo Nencini, Claudio Signorile, Simona Colarizi, Daniela Mainini, Bobo Craxi, Biagio Marzo, Oreste Pastorelli, il sottoscritto, molti altri che ieri hanno affollato il Capranichetta.
Con molti ospiti, che ringrazio, da Lia Quartapelle a Sandro Gozi a Mario Raffaelli, con Claudio Petruccioli e Umberto Ranieri.
Altri ancora. Grazie.
Che cos’è? È un movimento “pacifista” con spirito combattivo.
Nel senso che è gente che ha deciso di fare pace con se stessa. Gente sino a ieri dispersa, spesso persa, più volte contrapposta, che ha fatto ieri la scelta di tornare a pensare insieme. Combattere insieme.
Pensare insieme. Che è più che pensare divisi, molto più che non pensare per niente.
Pensare insieme. Chi sono?
Se guardate i Talk e se leggete i giornali non potete saperlo. Anche se andate a scuola al liceo, non potete saperlo.
Sono quelli che quando pensavano insieme hanno fatto o sono eredi di coloro che hanno fatto: la sanità pubblica universale, le Regioni, lo Statuto dei lavoratori, che hanno vinto il terrorismo e l’inflazione negli anni 80, portando l’Italia nel G7 per la prima volta, perché, per la prima volta era entrata fra le prime 5 potenze economiche al mondo, sono quelli che hanno detto che il merito non è una minaccia per il l’operaio, ma l’occasione di diventare un bravo operaio, e per suo figlio di diventare medico, avvocato, imprenditore. Sono quelli che hanno sostenuto i dissidenti contro le dittature comuniste e fasciste in tutto il mondo.
Sono coloro, da Turati a Matteotti, da Carlo Rosselli a Riccardo Lombardi e Craxi, che hanno inventato il riformismo.
Che è sempre stata un brutta parola per gran parte della sinistra. Sino a quando non è stato banalizzato da una sinistra banale.
Questa cosa qui. Insomma.
Una memoria cancellata in Italia.
Cancel Culture. Damnatio Memoriae.
Una battaglia da fare.
Essenziale.
È una memoria nascosta, alcune volte usurpata, spesso dannata.
Sembra che prima di oggi siano esistiti solo Moro( con molte ragioni) e Berlinguer e Almirante( con molte meno ragioni).
Così il senso della storia, della cultura politica, della politica, anche quella attuale, è stravolto, travolto.
Quindi, prima cosa, questo Forum dei socialisti riformisti ha questo senso.
Fare, iniziare a fare, i conti con la storia.
Poi. I conti con la politica.
Non è un esercizio di rivendicazione storica.
È un atto Politico. Attuale. Futuro.
Non ci arrendiamo ad un Paese che celebra solo chi ha perso nella storia. Da Berlinguer ad Almirante.
Chi dice che questo è occuparsi solo del passato non ha capito niente.
Perché oggi, chi si occupa di comunicazione e di futuro lo sa, non riesci a far conoscere e vendere nemmeno un paio di scarpe, senza il racconto della storia della pelle e delle mani e delle macchine che hanno messo al mondo quella scarpa.
Per le scarpe che durano, naturalmente, per quelle usa e getta, non c’è bisogno.
Hanno, abbiamo, deciso, di tornare a pensare insieme perché non ci piace un Paese che ignora se stesso.
Che da trent’anni e più, senza memoria e senza pensiero e senza verità si autodistrugge ogni due o tre anni, il tempo massimo di ogni leadership che si dice nuova, di ogni partito, di ogni coalizione che si autoproclama nuova,
per il tempo in cui brucia una balla di paglia.
Pensare insieme non con il pensiero al passato, anche se siamo assolutamente convinti, solo per fare un esempio, che il pensiero di Claudio Martelli di 40 anni fa, sui Meriti e i Bisogni, su una politica che sa valorizzare il merito mentre soccorre chi ha bisogno sia futuro non passato.
Visto che la sinistra di oggi teme il merito.
Visto il piccolo bignami della Schlein sul precariato, copiato da Melanchon o Corbyn.
Pensare insieme. Intanto. A Roma e in giro per l’Italia. Con buone scarpe ai piedi.
Poi si vedrà.
Sergio Pizzolante