”Un parco…verde” a San Marino, riflessione di Alternativa Giovanile

L’economia occidentale è in recessione, con importanti segni meno per il 2008 nei principali Paesi europei, e fosche previsioni anche per il 2009. Il tutto a causa della difficoltà di finanziamento sul mercato bancario, di una grande crisi di fiducia partita nel settore finanziario ed estesasi all’economia reale, e soprattutto, a nostro parere, del conto presentato da 15 anni di politiche del lavoro basate sulla precarietà e l’insicurezza, che hanno depresso i consumi, e di conseguenza gli investimenti, creando una calo generale di produttività.

San Marino, ovviamente, non ne è immune, e lo dimostra il numero di disoccupati mai così alto negli ultimi anni, senza contare l’incremento notevole del ricorso alla cassa integrazione da parte delle aziende.

Il governo ha predisposto un fondo anticrisi pari almeno a 4 milioni e mezzo di euro, e a breve si dovrà discuterne la ripartizione.

È chiaro che una quota importante dovrà essere destinata agli ammortizzatori sociali, per una maggiore tutela non solo di chi perde il lavoro, ma anche di chi non lo trova, o lo ha discontinuo: si deve puntare alla “libertà dal bisogno”, ad una protezione di ultima istanza di tutti i cittadini, ridando così fiducia e propensione al consumo. I costi, se ben finanziati e ben strutturati, sono meno di quel che sembrano, come dimostra il recente caso francese.

Ma questa discussione dovrà e potrà essere occasione per la messa in campo di un progetto di sviluppo della nuova economia reale del Paese, utilizzando la crisi come un’opportunità.

Da tempo diciamo che il nostro sistema produttivo è in crisi di competitività, perché si è prevalentemente sviluppato in settori a basso valore aggiunto, troppo sottoposti alla concorrenza dei Paesi in via di sviluppo e a scarsa intensità di capitale umano.

Ciò che auspichiamo, adesso, è che ci sia, come detto, un grande piano per lo sviluppo del Paese in nuovi settori in grande espansione, quelli dell’economia “verde”: produzione, commercializzazione, e ricerca nel campo della tecnologia per il risparmio energetico, dell’efficienza degli edifici, delle energie rinnovabili, della componentistica a basse emissioni (ad esempio per auto o elettrodomestici), del riciclo e riutilizzo dei rifiuti, dell’energia da materia organica, della mobilità risparmiosa, e così via…

Il presidente Obama ci ha fatto capire con lungimiranza che il futuro è in questi settori, e che investirvi in questa fase può essere occasione per la creazione di nuovi posti di lavoro altamente qualificati, per uscire dalla crisi ponendo contemporaneamente le basi per un futuro sviluppo sostenibile, accrescendo la produttività a lungo termine.

Da parte nostra, in più, c’è la considerazione di avere vicino un Paese, l’Italia, che non pare avere intenzione di investire in questo settore, e ciò per noi non può che essere un’opportunità in più, in una nicchia dalla sicura crescita futura.

Il nostro movimento formula un invito al governo a destinare risorse importanti ad un piano di incentivazioni di questo tipo di attività economiche, tanto più adesso che i bassi tassi di interesse favoriscono gli investimenti in questi mercati ad alta intensità di capitale. Il Parco Scientifico e Tecnologico, secondo noi, deve necessariamente partire da qui: chi si posiziona per primo in questa grande corsa è necessariamente favorito.

 

Alternativa Giovanile

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